
Modena, rapina a un portavalori (nel riquadro) sulla A1: un mezzo in fiamme
Siena, 16 giugno 2021 - Un soffio, una frazione di secondo. E Laura Rosi sarebbe rimasta bloccata tra spari, fumo e paura. Ha attraversato il tratto della A1 fra Modena e Bologna un attimo prima che i rapinatori bloccassero anche la sua carreggiata. Li ha visti, nitidamente, trovandosi nella corsia vicina. Alcuni, 5 o 6, vicini al portavalori, incappucciati e con in mano i mitra. Un altro paio accanto al tir fermato per bloccare il traffico e già in fiamme, altri due che stavano scavalcando il guard-rail per interrompere la circolazione dalla sua parte.

"Ero in auto con mio padre – racconta –, abbiamo visto il fumo. Abbiamo subito pensato a un incidente". I secondi sono passati veloci, Laura ha cercato di focalizzare l’immagine e ha avvertito subito le forze dell’ordine. "Mentre mio padre, alla guida, cercava di evitare i rottami sulla carreggiata – spiega – io ho chiamato il 112. Non mi hanno risposto. Dopo un altro tentativo ho telefonato al nucleo provinciale di Modena. Sapevano già, evidentemente, qualche altro testimone li aveva messi in allarme. Più avanti abbiamo visto arrivare una volante. Paura - chiude -? Beh, trovarsi davanti a uomini con il passamontagna e armati non è bello. Fortunatamente non siamo rimasti bloccati. Davvero per pochissimo".
Sul posto c’era anche Francesco Bruschettini, produttore cinematografico di Poggibonsi: "Ho vissuto l’esperienza più sconvolgente della mia vita – racconta – All’altezza di Modena, noto del fumo nero provenire dal senso opposto e le due macchine di fronte a me in corsia di sorpasso, che rallentano fino a fermarsi e mettere le quattro frecce. Mi sposto nella corsia centrale e li sorpasso, maledicendoli. Mi giro anche io a guardare il veicolo in fiamme, quando, nell’altro senso di marcia, vedo una decina di persone con passamontagna e vestiti arancioni da lavoratori della strada, armati di mazze e mitra, colpire con violenza il vetro di un portavalori". Francesco è ancora scosso: "Davanti a me, nella corsia centrale si palesa uno di questi banditi in passamontagna, con un secchio in mano, che prima mi dice di rallentare e poi fa per tirarmi il contenuto del secchio. Io accelero a tavoletta, riesco a superarlo. Purtroppo tutti quelli dietro di me sono stati fermati dal contenuto del secchio: chiodi. Sconvolto, mi lascio tutti dietro e vedo ciò che accade nell’altra corsia: un camion ribaltato prima del portavalori a bloccare la strada e gente impazzita di paura che scappa dalle proprie auto in cerca di aiuto. Nello specchietto retrovisore vedo che dietro a me, puntando le pistole, hanno fatto scendere le persone dalle auto. Rimango scioccato". E ancora: "Ascolto la radio in cerca di notizie. Chiamo allora il 113, mi dicono che hanno ricevuto molte segnalazioni". E infine "Per tutto il viaggio mi sono sfogato con i miei cari per sbollire l’adrenalina. Sono sotto choc". Marco Brogi Angela Gorellini