
Che odissea, quella dell’impianto di risalita di Colle! Dopo i numerosi stop degli anni 2018, 2019 e 2020, un ‘fermo macchina’ che dura da ben 31 mesi (ordinanza del marzo 2021), 180mila euro già spesi per le nuove cerchiature metalliche della ‘gabbia ascensori’ e manutenzioni di ogni genere, ha ora bisogno di altri 101mila euro di lavori e di un tempo ancora indefinito per essere portati a termine. Lavori che, sottolinea una nota di Palazzo Renieri, saranno sia di prevenzione per la sicurezza, sia propedeutici alla verifica decennale dell’impianto prevista per legge nel 2026.
Consistono soprattutto nella modernizzazione delle due cabine ascensore: "Il fine - rende noto la stessa nota del Comune - è migliorare il comfort, la durata negli anni e l’affidabilità dell’impianto. I due ascensori utilizzano argani di vecchia concezione, definiti ‘con albero su tre punti di appoggio’, che, col tempo, potrebbero presentare delle fessurazioni all’interno della struttura stessa dell’albero e, probabilmente, giungere alla sua rottura causando un movimento incontrollato della cabina; l’unico modo di eliminare questo rischio è sostituire l’attuale argano con uno di nuova generazione, senza i tre appoggi, miglioria che permette anche di anticipare opere per la revisione decennale".
Oltre a questo, il progetto prevede anche la sostituzione delle funi di trazione, del dispositivo di sicurezza che arresta immediatamente gli ascensori in caso di emergenza e dei rulli guida delle due cabine, nonché l’installazione di un dispositivo di teleallarme, la revisione delle porte delle cabine, di quelle di piano e delle pulsantiere. Le note dolenti riguardano i tempi di esecuzione, su cui regna ancora l’incertezza.
Come l’assessore ai lavori pubblici Stefano Nardi ha spiegato al consiglio comunale, i lavori sono già stati affidati, ma non ci sono indicazioni sulla durata del cantiere, anche perché le operazioni da eseguire sono sì da considerare di manutenzione ordinaria, ma sono anche interventi complessi, il cui termine non corrisponderà a un’immediata ripartenza degli ascensori da via Meoni fin sulla sommità del Baluardo e viceversa: smontato il cantiere, infatti, si dovranno aspettare i mai brevi tempi burocratici per il collaudo ed il rilascio delle autorizzazioni da parte del ministero dei Trasporti.