Articolo 1 e il rientro nel Pd "Siena sia un laboratorio"

Il segretario provinciale Valenti segue la linea del segretario Letta: "Ben venga ogni ritorno, ma qui non c’è nessun malato". Mancuso: "La parola agli iscritti"

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di Cristina Belvedere

"L’ipotesi di rientro di Articolo 1 nel Pd? Siamo un partito aperto e inclusivo, il nostro obiettivo è allargare il consenso il più possibile". Parola del segretario provinciale del Partito democratico, Andrea Valenti, che spiega: "Abbiamo già collaborato come alleati nella coalizione che sosteneva Enrico Letta nella campagna elettorale per le suppletive alla Camera, inoltre Articolo 1 ha partecipato alle nostre Agorà, che hanno una parte riservata ai non iscritti". Infine l’auspicio: "Sarei contento se Siena, da questo punto di vista, diventasse un laboratorio politico nazionale".

Più cauto Fulvio Mancuso, già vicesindaco nella Giunta Valentini ed esponente di spicco di Articolo 1 a Siena: "Ascolteremo i nostri iscritti. Il congresso nazionale in primavera sarà il momento conclusivo di questo percorso". In altre parole Articolo 1 si trova a un bivio: "Ho letto le varie dichiarazioni sia nazionali che regionali sull’ipotesi del cosiddetto rientro nel Pd: a me sinceramente non piace la politica fatta sulle curve e credo invece che sia necessario farsi carico tutti insieme della questione sociale ed ambientale per dare rappresentanza politica a questi temi, che saranno fondamentali per la tenuta della nostra società, tanto più dopo la drammatica esperienza della pandemia".

E qui Mancuso entra nel dettaglio: "Le Agorà consentono la prosecuzione della collaborazione politica già in atto tra Pd, Art1 e Sinistra Civica Ecologista con le recenti elezioni suppletive. Dobbiamo andare avanti su questa strada per rafforzare il campo delle forze progressiste ed ecologiste in una cornice programmatica chiara". E ancora: "Va ricostruita una sintonia tra la questione sociale ed ecologista e la sua rappresentanza politica nell’area progressista, attraverso una proposta politica chiara e radicale, che affronti i temi delle diseguaglianze e di un nuovo modello economico in linea con le sfide della transizione ecologica e digitale. E questo di certo non è possibile se non con una forza politica sufficientemente grande, progressista e di ampio respiro".

L’esponente di Articolo 1 guarda con interesse ai "patti di rappresentanza", tuttavia resta aperto a tutte le opzioni: "Non so quale sarà l’esito del percorso che ci porterà al congresso. Se vi sarà uno sforzo comune per ricostruire la connessione con le fasce sociali che desideriamo rappresentare – conclude – allora è chiaro che servirà una casa dei progressisti, non certo una serie di piccoli e irrilevanti accampamenti".