Allarme manodopera: "Sul posto 40 operai, ne servirebbero 140"

I cantieri sulla Siena-Grosseto affrontano difficoltà legate al reperimento di personale e calcestruzzo. Gli sforzi per superare gli ostacoli sono in corso, mantenendo la sicurezza come priorità.

Non ci sono solo le difficoltà connaturate al raddoppio di una strada collocata in un territorio delicato e con molte opere da realizzare. A complicare l’andamento dei cantieri sulla Siena-Grosseto e, in qualche caso, allungare i tempi ci sono anche due aspetti più tecnici, evidenziati dal direttore dei lavori, ingegner Serena Parisi: reperimento del personale, fornitura del calcestruzzo.

Il primo, si assicura, è in via di definizione, ma i numeri sono eloquenti: a oggi sul cantiere sono impegnati circa 40 operai quando ne sarebbero previsti 140. "Il problema non è soltanto nostro – afferma Parisi – perché tutti attraversano questo momento storico difficile per il reperimento di manodopera specializzata. Stiamo comunque collaborando con le imprese per limitare le difficoltà, magari tamponando le mancanze su alcuni fronti per portare avanti lavorazioni che richiedono anche manodopera non specializzata". L’obiettivo principale resta, ovviamente, quello di "riuscire a rispettare il cronoprogramma definito".

Per fare questo, però, si sta cercando di superare l’altro grande intoppo, evidenziato anche dal commissario Massimo Simonini: "Siamo in difficoltà nel reperimento di calcestruzzo, per i quantitativi che sono necessari, ma ci stiamo organizzando". Il come, lo precisa l’ingegner Parisi: "L’impianto più vicino è a Grosseto, a 50 chilometri da qui, per questo stiamo predisponendo un’alternativa. Abbiamo chiesto l’autorizzazione unica ambientale per realizzare, con tutte la garanzie di sostenibilità, un nostro impianto di produzione di calcestruzzo al campo base". Campo base situato nella parte pianeggiante poco prima del bivio per Fontazzi, venendo da Siena.

Sul fronte della sicurezza sul lavoro, oltre a tutte le procedure standard, l’ingegner Rosita Ambrosio, responsabile unico del procedimento, ricorda "il protocollo della legalità firmato con la prefettura di Siena, che prevede controlli antimafia estremamente capillari in tutta la filiera della produzione, dagli uffici al cantiere, che si presenta in ottimo stato e mette i lavoratori in condizione di operare nella massima sicurezza".

O.P.