Aldo Piantini e il ‘doppio cencio’ dell’anno 1910

Grande artista del secolo scorso che nel drappellone dell’Assunta getta le basi del suo stile

Grande artista Aldo Piantini: il 1910 è tutto suo, realizzando entrambi i cenci. Quasi un punto di partenza, quello per la carriera dell’Assunta: c’è una raffinata e puntigliosa ricerca iconografica che anima la sua opera, che rivela a chi seguirà come il drappellone sia anche una sorta di messaggio più o meno velato da offrire ai contradaioli. C’è l’amata Libertas di stile rinascimentale che è la principale protagonista nella parte centrale del cencio: dal suo trono guarda verso le simboliche figure della parte inferiore, quei senesi che sono stati i principali interpreti degli anni quattrocenteschi, oggi gli interpreti più conosciuti del Corteo Storico. Ma nonostante questo sentito "affollamento" di figure, il cencio di Piantini mantiene una originale leggerezza, una capacità di essere interpretato con assoluta consapevolezza di trovarsi davanti ad un’opera fortemente patriottica, vera e che finalmente possiede molti spunti su cui riflettere e ripartire. Le Contrade sono raffigurate ai lati del trono, con una luce che si irradia maestosa intorno alla celebrata Assunta. Un cencio mirabile e che può essere riscoperto nel museo della Contrada della Tartuca.

Massimo Biliorsi