
Il sindacato Uspp chiede al Provveditorato Regionale l’immediata adozione di provvedimenti per garantire la sicurezza della Polizia Penitenziaria
"Ancora una volta l’Amministrazione Penitenziaria ha tradito il suo mandato Istituzionale". Lo afferma il sindacato regionale della polizia penitenziaria (Uspp) con il segretario regionale Daniele Santoro dopo la violenta aggressione nel carcere di Ranza ad un agente in servizio nel circuito di alta sicurezza. Il sindacato esprime "piena solidarietà e guarigione al collega aggredito e sostiene con fermezza un sistema che ha smarrito la bussola della sicurezza, dell’autorità e della legalità interna". E va giù duro. "A San Gimignano si è ormai consolidato un modello gestionale fallimentare, dove, in nome di una pseudo-rieducazione "da salotto" è stato svuotato ogni principio di custodia, vigilanza e rispetto del regolamento penitenziario, concedendo a ristretti alta sicurezza, privilegi fuori da ogni logica detentiva, con attività improprie, socialità sfrenata e movimenti che nulla hanno a che vedere con la sicurezza. Come si può parlare di trattamento rieducativo, precisa e puntualizza la nota del segretario, quando vengono concessi pranzi collettivi a soggetti di spessore criminale come mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti, o attività ricreative da "villaggio turistico" in pieno regime alta sicurezza?" Uspp chiede al Provveditorato Regionale: "L’immediata adozione di provvedimenti ispettivi all’istituto di San Gimignano; l’accertamento di eventuali responsabilità per la mancata tutela del personale. Se non arriveranno risposte sarà mobilitazione sindacale". Condanna su quanto accaduto arriva dalle file di Fratelli d’Italia con il coordinatore Alessandro Tomasi e il deputato Francesco Michelotti: "Il Governo Meloni continuerà a lavorare per assicurare che chi opera al servizio dello Stato possa farlo con la massima protezione".
Romano Francardelli