Al via i lavori per la demolizione dell’edificio delle vecchie scuole elementari di Abbadia San Salvatore. In questi giorni si sta attrezzando il cantiere, poi partirà lo ’svuotamento’ degli inerti interni, prima che l’edificio, situato a pochi passi dal centro del paese amiatino, venga ’cancellato.
E’ stato chiuso dieci anni fa, dopo una ’sentenza’ tecnica implacabile: la struttura poggia su una falda acquifera e pertanto rischia il crollo. Gli amministratori comunali, in presenza di un simile pericolo - che peraltro nessun tecnico ha escluso, mettendolo nero su bianco - decisero di trasferire le elementari, tra le infuocate proteste dei cittadini contrari allo spostamento della scuola nell’area mineraria.
Da allora è iniziato il problema della demolizione: ci sono voluti dieci anni per risolverlo. Il perché è presto detto, trovare i soldi necessari per un simile lavoro (quasi due milioni di euro) non è stato facile.
"Questo intervento - sottolinea il sindaco di Abbadia San Salvatore, Niccolò Vopini - è stato reso possibile grazie a un contributo straordinario di 500mila euro concesso dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Ora l’intera area sarà sottoposta ad una attenta rigenerazione urbana".
Per questo intervento, che è stato affidato alla società ’Sid’ di Brescia, ci sono voluti esattamente un milione e 850mila euro; i lavori dovranno concludersi in 225 giorni.
Oltre alla sistemazione dell’intera area (è compresa anche piazza fratelli Cervi) si pensa alla realizzazione del nuovo edificio scolastico.
L’area, quella nei pressi della miniera, è stata individuata, il progetto è da considerare ormai definitivo. Sono attesi i finanziamenti che dovrebbero arrivare con il Pnrr. Una scuola nel rigoroso rispetto delle nuove normative che impongono la realizzazione di una serie di servizi, accortezze, aree, limitazione dell’altezza dell’edificio (non più di due piani) e via dicendo. Il costo per realizzarla si attesta sui dodici milioni di euro.
Intanto sulla vecchia scuola di via della Pace si sono accesi i riflettori. Si perché è un edificio che ha la sua storia, progettato dall’ architetto Giorgio Calza Bini, realizzato nel 1964.
Un edificio, che ha una sua storia, anche di carattere architettonico e che, purtroppo, non è stato possibile salvare così come è accaduto per altri immobili. A iniziare dalle più importanti strutture storiche della miniera, dallo stesso edificio ex Terme di via Cavour dove è in fase di conclusione un intervento costato oltre un milione di euro. E questo edificio, un tempo i bagni dei minatori, entra nel progetto della nuova area che verrà realizzata dopo la demolizione della scuola.