
"Accelerare le assunzioni. I dipendenti sono sfiniti"
"Chiediamo chiarezza sulle prospettive strategiche della Banca, convinti che, visti i consistenti risultati operativi, sia giunto il momento di abbandonare i disegni di corto respiro basati solo sul taglio dei costi, di valorizzare le professionalità esistenti e di investire su nuove assunzioni - tra l’altro previste da accordi pregressi sottoscritti - per favorire il definitivo rilancio di Banca MPS". Poche ore prima della sentenza d’appello sul caso derivati e sull’ultimo confronto con i vertici della Banca per il taglio di 50 sportelli e la riorganizzazione, i coordinamenti sindacali del gruppo Mps firmano una nota congiunta. E chiedono alla Banca, in particolare all’ad Luigi Lovaglio, di sciogliere i nodi e di guardare al futuro.
"La procedura di ottimizzazione della Rete Filiali, ormai esaurita nei tempi - è scritto nella nota - , mostra la mancanza di interazione tra le varie funzioni e livelli aziendali, non ha sviluppato un confronto adeguato su tutte le tematiche inerenti alle ricadute organizzative, gestionali e commerciali ed evidenzia come questo atteggiamento dilatorio non sia più accettabile. Espone i colleghi a condizioni di lavoro precarie, mai rilevate anche in contesti aziendale assai più sfavorevoli e incerti. È evidente a tutti come sia necessario andare a colmare quei divari gestionali, operativi e funzionali che non consentono alla Banca di progredire in maniera continua e costante verso i traguardi elevati che si è posta. Il sindacato esige risposte tangibili e celeri riguardo al miglioramento del clima aziendale e delle condizioni di lavoro, considerando le assunzioni il primo necessario intervento a supporto di una Rete sfinita da mesi di operatività distribuita su un numero di risorse fortemente ridotto dalle uscite".
I sindacati salutano i dati positivi dei bilanci e il clima mutato della stampa e degli investitori sul Monte dei Paschi ribadendo che i risultati "sono stati ottenuti grazie soprattutto all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori della Banca. Rimaniamo estremamente preoccupati - è l’incipit della nota del coordinamento - per la struttura operativa duramente messa alla prova perché spesso priva di indicazioni manageriali efficaci e che risente di un’inadeguata gestione dei processi riorganizzativi. Nelle filiali e in molti uffici di strutture centrali, infatti, i carichi di lavoro sono resi insostenibili dalla cronica carenza di organici, certo non risolvibile con il trasferimento forzato di risorse. l’organizzazione del lavoro, nelle strutture di rete, non è in grado di far fronte alle attuali esigenze operative. Nonostante ciò, l’azienda continua a chiedere risultati estremamente ambiziosi, sottoponendo Lavoratrici e Lavoratori a pressioni di ogni genere".