"A spalare acqua e fango in Emilia Romagna"

La Misericordia di Chianciano Terme interviene a Faenza per aiutare la popolazione colpita dal maltempo in Emilia-Romagna, fornendo supporto con volontari e attrezzature. Un'azione di solidarietà fondamentale in situazioni di emergenza.

"A spalare acqua e fango in Emilia Romagna"

La Misericordia di Chianciano Terme interviene a Faenza per aiutare la popolazione colpita dal maltempo in Emilia-Romagna, fornendo supporto con volontari e attrezzature. Un'azione di solidarietà fondamentale in situazioni di emergenza.

Non è esagerato chiamarli "angeli", perché quando il bisogno e le urgenze chiamano, loro sono sempre presenti. E non è da tutti. Il maltempo in Emilia-Romagna ha colpito di nuovo e la Misericordia di Chianciano Terme non ha perso tempo andando direttamente sul posto per fornire il proprio aiuto prezioso. Precisamente la spedizione si è fermata a Faenza, dove tre volontari della Misericordia di Chianciano (il presidente Andrea Guidotti, il giovanissimo Mattia Mostallino, 19 anni da poco compiuti e Paolo Carta) e uno della Misericordia di Celle sul Rigo (Michele Clementucci) sono intervenuti per aiutare la popolazione a liberare ciò che acqua e fango avevano pesantemente colpito. "Il nostro compito – spiega Andrea Guidotti – è stato quello di dare supporto con pale, tira acqua e spazzoloni ad altre squadre di Misericordie toscane impegnate con idrovore, pompe e moduli Tsk per la rimozione di acqua e fango da scantinati, garage, taverne e poi, successivamente, il lavaggio. Abbiamo lavorato insieme a squadre di Poggibonsi, Prato, Empoli, Pontedera, Castelfiorentino e tante altre. Come sempre, le Misericordie sono impegnate in prima linea nelle emergenze con i gruppi di Protezione Civile". Un lavoro fondamentale in eventi del genere che, purtroppo, non sono rari, e che lasciano il segno nei territori e nelle persone. Guidotti ci dice che "è bello poter dare il proprio supporto a favore di tante persone che da un giorno all’altro si ritrovano a dover perdere tutto. Sentirsi dire "grazie" per il lavoro che svolgiamo riempie il cuore e non vorresti più partire per tornare a casa".

Luca Stefanucci