A Poggibonsi non ci sono Cas. La replica dell’assessore Borgianni: "Sistema di accoglienza integrato"

L’amministrazione: "Un impegno che si concretizza attraverso progetti attivi ormai da anni gestiti a livello di area dalla Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa in collaborazione con il terzo settore" .

A Poggibonsi non ci sono Cas. La replica dell’assessore Borgianni: "Sistema di accoglienza integrato"

Negli ultimi cinque anni Poggibonsi ha accolto oltre 70 rifugiati e richiedenti asilo

Strutture per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo: Poggibonsi è tra i centri della provincia a non contare sulla presenza di un Cas, Centro di accoglienza straordinaria, sul proprio territorio comunale. Un tema attuale, delicato, da esaminare sempre con particolare attenzione da parte delle autorità.

Il Prefetto di Siena, Matilde Pirrera, ha ricordato in questi giorni che i Cas in provincia di Siena sono 15 sui 35 comuni complessivi. Poggibonsi manca in questo elenco, però, come spiega l’ammininistrazione, la realtà locale partecipa in ogni caso al sistema di accoglienza. In che modo è organizzato allora Poggibonsi, in materia di ospitalità verso chi cerca luoghi per mettersi al sicuro dalle persecuzioni o al riparo dai pericoli della guerra? Nelle parole di Enrica Borgianni, assessore alle Politiche sociali del Comune, una ricognizione in merito a quanto realizzato nel corso del tempo da tale profilo, anche in ambito comprensoriale.

"Un impegno che si è concretizzato - spiega Borgianni - attraverso progetti attivi da anni che sono gestiti a livello di area dalla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa e in collaborazione con il terzo settore, in particolare con l’Arci per quanto riguarda il progetto Sai (ex Sprars) che sta per Sistema di Accoglienza e Integrazione".

Disponibili in proposito anche alcune delle cifre relative al settore, a Poggibonsi: "Un sistema di accoglienza integrato che nell’ultimo quinquennio - dichiara Borgianni - ha consentito di dare ospitalità a oltre settanta rifugiati e richiedenti asilo, soltanto a Poggibonsi. Un progetto che ha un termine temporale (sei mesi eventualmente rinnovabili) e che oltre all’accoglienza nei due appartamenti individuati passa anche attraverso tutta un’altra serie di iniziative volte a promuovere l’inclusione e l’autonomia".

Aprire i Cas non è un compito che spetta ai comuni. Per avere un centro di accoglienza in loco servono strutture, pubbliche o private che siano, con determinate caratteristiche per l’accoglienza, da mettere a disposizione. Nello specifico a Poggibonsi era emersa l’ipotesi di un ex albergo da destinare a questo tipo di percorso mirato all’accoglienza. Una superficie che ha avuto poi una differente destinazione. Per il futuro dipenderà dunque dalla disponibilità di strutture idonee all’interno del territorio da impiegare come Centro di accoglienza straordinaria.

Paolo Bartalini