Una capanna per lo zio Tom. Storia di un’adozione mediata grazie al comportamentalista

Scappato da una desolante baracca nella quale era tenuto rinchiuso perché inidoneo alla caccia. Nella nuova casa ha dovuto imparare a relazionarsi con una micia, Missi, piuttosto territoriale.

Una capanna per lo zio Tom. Storia di un’adozione mediata grazie al comportamentalista

Una capanna per lo zio Tom. Storia di un’adozione mediata grazie al comportamentalista

A insegnarci che non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita, che non ci si deve mai arrendere e che gli ostacoli esistono per essere superati, appianandoli a poco a poco con pazienza, grazie all’aiuto e nel rispetto di tutti, perfino di chi, quei muri, li aveva eretti. È ciò che ci insegna la storia di Tom. Esemplare di épagneul breton di ben dieci anni, il buon vecchio Tom riesce nel settembre del 2022 nella sua coraggiosa impresa: lasciare per sempre, grazie a un mirabolante tentativo di fuga, la precaria baracca allestita in un desolante fazzoletto di terreno in cui, ormai da troppo tempo, viveva prigioniero perché non più buono alla caccia. Si spalancano così per Tom le porte del canile municipale della Spezia, gestito dai volontari dell’associazione ’L’Impronta’: una realtà amica in attesa dell’obiettivo vero, ossia vivere finalmente circondato dall’affetto di una famiglia propria. E il sogno per Tom non tarda ad arrivare. "Che Tom fosse anziano per noi non era un difetto, anzi – dice Franca Andreetti, che insieme al marito Carlo ha deciso di adottarlo –, perché può condividere le stesse esigenze di tranquillità, calma e riposo che abbiamo noi. Inoltre, la prima volta che l’ho visto mi ha colpita per la sua voglia di vita, di libertà e di famiglia".

Ma il desiderio di Tom che sta per avverarsi deve necessariamente fare i conti con Missi, l’anziana gatta e incontrastata padrona di casa. L’equipe de ’L’Impronta’ a questo punto decide di avvalersi della consulenza e competenza di Federica Giovanelli, medico veterinario specializzato in comportamento animale che oltre, a svolgere corsi di formazione per il personale volontario dell’associazione, segue anche i percorsi delle adozioni più complesse. E sicuramente l’interazione tra Tom e Missi è una di queste. "E’ stato un inserimento – spiega Giovanelli – che ha visto a confronto due mondi diversi e già strutturati. Il binomio cane e gatto non si presentava dei più facili. Missi, infatti, inizialmente manteneva il controllo assoluto del suo territorio, soffiando al povero Tom. Passo dopo passo, li abbiamo fatti incontrare in modo graduale e protetto sino a quando Missi ha deciso di accettare la sua presenza, non prima di averlo ’studiato’ e annusato tutta una notte mentre lui, ignaro, dormiva nella sua cuccia". Superato l’esame, Tom è entrato di diritto a far parte di questa grande ed eterogenea famiglia.

Quella di Tom in particolare ma, più in generale, tutte le adozioni che avvengono attraverso il canile municipale della Spezia sono adozioni consapevoli, veri e propri percorsi cioè di conoscenza e relazione tra animali e aspiranti padroni adottanti. A spiegare bene questa formula è Elisabetta Spinozzi, presidente dell’associazione ’L’Impronta’. "Le chiamiamo consapevoli – puntualizza – perché lo sono davvero e presuppongono l’approccio, il graduale avvicinamento e la conoscenza più profonda tra l’adottato e l’adottante. Le tempistiche naturalmente variano a seconda dei casi e i volontari esperti vagliano sempre carattere, esigenze e bisogni di entrambe le parti. E’ una buona pratica di avvicinamento e conoscenza progressiva che avviene dapprima all’interno del canile - con le prime passeggiate insieme - e poi nella nuova casa. Ogni animale del resto, come ognuno di noi, ha il proprio carattere e talvolta anche un doloroso vissuto che occorre conoscere e dal quale è necessario partire. Tutto questo mira a evitare situazioni di stress per tutti coloro che sono coinvolti in questa bellissima avventura".

Alma Martina Poggi