Tre Comuni si alleano per i fondi del Pnrr

Arcola, Ameglia e Lerici puntano ad aggiudicarsi finanziamenti milionari sulla base di diversi progetti di rigenerazione urbana

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Arcola, Ameglia e Lerici fanno squadra nei progetti di rigenerazione urbana e sottoscrivono un protocollo di intesa per riuscire a intercettare le risorse del Ministero dell’Interno. Il bando, infatti, mette a disposizione 300 milioni di euro a livello nazionale e riguarda comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti ma prevede la possibilità per gli enti locali di ‘associarsi’ e partecipare pure con un numero di abitanti complessivo che supera la soglia, come nel caso dei tre comuni spezzini, così da poter chiedere contributi fino a un massimo di 5 milioni di euro a testa per investimenti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

Capofila è Arcola, demandato quindi a presentare la domanda complessiva al Ministero. Una scelta che deriva prima di tutto dalla storia dei tre territori "di fatto un sistema unico che, al di là dei confini amministrativi, si sviluppa lungo un’area attestata tra l’asse vallivo del fiume Magra e della costa di levante della Liguria parte integrante del parco regionale naturale di Montemarcello-Magra". La proposta di riqualificazione e gestione integrata si caratterizza per un insieme di interventi tra loro c collegabili, che attengono al recupero di immobili storici, aree di pregio, collegamenti pedonali e infrastrutturali, tesi alla conservazione valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale, storico e culturale. Un progetto che prevede in generale il recupero funzionale di infrastrutture di carattere storico-architettonico e ambientale all’interno del sistema della sentieristica che si innerva sul crinale orientale del golfo della Spezia, partendo dal Promontorio del Caprione, imperniata sull’Alta Via del Golfo, coinvolgendo sia la fascia del versante che si affaccia sul Golfo, sia la parte che degrada verso il parco fluviale del Magra, al fine di rafforzare un’offerta di fruizione territoriale in ambito sportivo, naturalistico e culturale, con un occhio di riguardo per il sistema delle fortificazioni e delle dimore storiche. L’intenzione è inoltre quella di collegarsi al sistema escursionistico delle Cinque Terre, alla via Francigena e all’Alta Via dei Monti Liguri e nel fondovalle con la ciclopedonale del Canale Lunense.

L’intesa sarà valida fino alla fine del 2026, visto che l’eventuale finanziamento deriverà dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la realizzazione sarà preceduta da un apposito piano attuativo.