Tre antenne in cambio di quella alla fortezza

I nuovi siti individuati per collocare gli impianti sono nell’area verde di Sarzanello, a San Lazzaro e nella ex scuola di viale XXI Luglio

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Le tre antenne in arrivo in città per ora sono un contratto firmato al buio. In compenso le parcelle che il Comune di Sarzana dovrà versare allo studio dell’avvocato milanese Fantigrossi sono ben chiare e ammontano a 22 mila euro oltre a 650 euro di contributo unificato. Una spesa sostenuta dall’ente per cercare di fermare l’azione di Cellnex che aveva pianificato l’installazione di una antenna di telefonia mobile per Wind Tre sulla collina di via del Fortino. Le proteste dei residenti e la petizione di un migliaio di firme ha improvvisamente frenato l’azione anche se in cambio la società ha ottenuto dal Comune tre siti alternativi. Ma i pareri legali chiesti dall’ente per poter uscire dall’impiccio che si era creato dovranno essere ugualmente saldati. Intanto il Comune ha dato il via libera al progetto della società di telefonia mobile votando la disponibilità di tre siti che andranno così a compensare la mancata conclusione dell’operazione Fortezza. In cambio di una antenna di venti metri ai piedi del forte di Castruccio Castracani arriveranno tre impianti: rispettivamente a Sarzanello all’interno dell’area verde, in via Ghiarettolo nel quartiere di San Lazzaro in un terreno di proprietà comunale al confine con viale XXV Aprile e nel vano ascensore dell’ex scuola di viale XXI Luglio. Ma che portata avranno le antenne ? Non si sa. Almeno da quanto emerge dalla voce dei quartieri, dalle Consulte territoriali e soprattutto dagli uffici comunali ai quali si è rivolta la consigliera di opposizione Beatrice Casini chiedendo lumi sulle modalità di attuazione dei piani. "La risposta alle richieste – ha spiegato Beatrice Casini – non è arrivata, se non che il via libera e la messa a disposizione degli spazi è propedeutica alla presentazione del progetto da parte della società richiedente. Però non si conoscono le misure, gli spazi occupati e tantomeno se ci sia stata una condivisione da parte dei residenti". Il Comune ha ufficialmente concesso la disponibilità delle aree ma, per il momento, non è stato presentato nessun progetto da illustrare.

"Oltre al danno anche la beffa – ha commentato la consigliera Beatrice Casini – visto che il Comune dovrà saldare le parcelle dei pareri legali che in pratica non sono serviti a nulla se non a salvare una zona della città e spostare la stessa problematica in altre tre, peraltro senza condividere alcuna decisione con i residenti. E tantomeno mostrare i progetti visto che ancora non ci sono".

Massimo Merluzzi