
La rimozione della piscinetta creata ostruendo pericolosamente il corso dell’acqua
Castelnuovo Magra (La Spezia), 28 luglio 2020 - Una piscina fai da te costruita nel mezzo delle cascatelle naturali che sfociano nel torrente Bettigna. Un ingegnoso esperimento che per qualche tempo sarà servito ai fruitori per trascorrere qualche pomeriggio a mollo, trovando ristoro nelle acque fredde del corso d’acqua che dalla collina di Castelnuovo Magra arriva al piano. Un’azione però estremamente pericolosa perchè la diga avrebbe potuto creare un effetto tappo e scatenare un’improvvisa esondazione a valle. Per fortuna qualche appassionato del trekking ha notato la struttura e ha allertato il Comune di Castelnuovo che è interventuto con gli agenti della polizia municipale e la squadra della Protezione Civile per rimuovere l’improvvisato manufatto.
L’ingegnosa struttura in legno è stata realizzata nella zona conosciuta come il Traaton, un tratto nel verde che sale dal Bettigna fino all’area delle cascatelle. Un punto molto apprezzato dagli amanti delle camminate nella natura ma non frequentatissimo se non dai conosciutori dell’area. Negli ultimi tempi però, anche grazie alle passeggiate a chilometro zero imposte dal dispositivo sanitario, il bosco è stato maggiormente visitato e così a qualcuno è venuta la brillante idea di utilizzare la vasca sotto la cascata per trasformarla in una piscina. Grazie a una palizzata in legno è stato bloccato quasi completamente il tratto di scolo dell’acqua in modo da creare l’innalzamento del livello e poter comodamente rimanere sdraiati tra i sassi e l’acqua fredda epulita.
Un’opera di ingegneria idraulica estremamente pericolosa perché in caso di pioggia e quindi aumento della portata del corso d’acqua si sarebbe trasformata in una diga per poi crollare sotto il peso e la forza della corrente causando danni a valle. Una volta avvisati della vicenda i volontari di Protezione Civile del Comune di Castelnuovo Magra coordinati dal responsabile Ofelio Scintu e dal consigliere comunale Loris Pietrobono ispezionato l’area insieme alla polizia municipale procedendo alla rimozione della struttura. Di certo il gruppo dei volontari, in questo periodo impegnato nel monitoraggio del territorio per prevenire il pericolo degli incendi, non si sarebbero mai aspettati di armarsi di seghe a motore e stivaloni per andare a rimuovere una "piscina" naturale ma abusiva nel mezzo di un bosco per ripristinare il deflusso dell’acqua. Massimo Merluzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA