"Sulla chiusura dei portici non potevano non sapere"

A intervenire sulla questione Mione, consigliere e legale della Laurina Srl. Nell’intervista l’avvocato ripercorre le tappe amministrative dell’intera vicenda

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Sulla chiusura dei portici dell’ex Laurina a intervenire, avendo ricoperto un ruolo nella vicenda come legale della Laurina Srl, proprietaria dell’edificio che affaccia su piazza San Giorgio, è il consigliere Paolo Mione che dal 29 giugno 2021 – in qualità di avvocato di Giuseppe Miranda della Laurina Srl –, ha inoltrato al responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Sarzana un documento centrale, senza ricevere alcuna risposta.

L’assessore Campi sostiene che quel documento sia stato da lei inviato ’ privatamente al dirigente’, e per questo non protocollato. È vero?

"Il 29 giugno 2021, dopo un precedente colloquio con il dirigente dell’Urbanistica, ho inviato per conto della Laurina srl una richiesta di parere preventivo sulla possibile chiusura del portico ed è probabile che la richiesta non sia stata inviata con pec. Ciò non significa che la richiesta non fosse nota: l’Ente l’ha trasmessa a Regione Liguria che in merito ha dato risposte".

C’è stato prima dell’inizio dei lavori (24 maggio 2022) un colloquio, scritto o verbale, su questo tema lei o la società e amministratori o dirigenti comunali?

"L’assessore Campi ha partecipato ad almeno due incontri alla presenza del sottoscritto, di Mugnani e di Domenico Miranda e ben conosceva la questione".

Sostiene che la giunta Ponzanelli sia venuta a conoscenza di quella lettera soltanto a lavori iniziati?

"Non sono in grado di dire se l’intera giunta sapesse della questione, certo lo sapeva l’assessore competente. Può essere che sia Campi che il dirigente non abbiano riferito nulla al sindaco".

Nella lettera lei dice che sebbene "il portico sia stato negli anni utilizzato dai pedoni come via di collegamento tra via Gori e via Muccini, questo non costituisca la servitù ad uso pubblico. Un nodo tecnico e politico. Come è possibile che non sia diventato già allora oggetto di dibattito?

"Il sindaco ha avuto due occasioni per esprimersi: quando ho inviato la richiesta di parere preventivo a giugno dello scorso anno avrebbe potuto affermare che esisteva una servitù di uso pubblico e di conseguenza la proprietà non avrebbe potuto chiudere il portico. Quando è stata inoltrata la ’scia’ di inizio lavori, questo aprile, avrebbe invece potuto opporsi. Ma nulla ha fatto".

Nella concessione del 2016 non viene autorizzata alcuna chiusura e non viene formalizzato il diritto di uso pubblico del portico. Perché?

"In ordine alla concessione non mi risulta, se ben ricordo, di un passaggio in consiglio comunale, ma solo in giunta di cui io non facevo parte".

Rappresenta ancora la Laurina Srl? Secondo lei, non c’era un conflitto con il ruolo di consigliere comunale, dato che si voleva ’togliere un passaggio pubblico?’.

"Sono ancora oggi difensore della Laurina srl in una causa penale. Sulla questione porticato mi sono limitato a formalizzare una richiesta di parere, nulla contro il Comune di cui sono amministratore. Appena si è creato un contenzioso ho rinunciato all’incarico assunto da altro professionista. Non credo ci sia stato alcun conflitto, tanto che agli incontri con tecnici e l’assessore Campi il clima era sereno e costruttivo"

Pensa che non sussista la servitù d’uso pubblico di quel portico?

"Ho fatto solo una richiesta di parere che dal punto di vista giuridico mi convinceva. Nulla è stato obiettato da sindaco e assessore e ciò mi ha confortato nella mia tesi. Poi il clamore sul caso ha fatto cambiare opinione agli amministratori".

Crede che la proposta avanzata da Forcieri di procedere attraverso un’ordinanza sindacale sia praticabile?

"Forcieri è politico esperto e da lui si può solo imparare. Credo che il Comune debba essere molto attento alla via che vorrà praticare, le cause costano. Mi risulta che la Laurina abbia formulato una proposta al Comune, chissà se lo sanno il sindaco e l’assessore".

Elena Sacchelli