REDAZIONE SARZANA

Studio della qualità dell’aria. Nuovo sistema di sensori

La centralina di rilevamento di Arpal a Santo Stefano è fuori uso da tempo. Si fa strada la realizzazione di un impianto con cavi di fibra ottica interrati.

Studio della qualità dell’aria. Nuovo sistema di sensori

La centralina di rilevamento della qualità dell’aria posizionata da Arpal a Santo Stefano Magra è fuori uso da tempo e proprio per questo il consigliere di opposizione Luciano Mondini aveva chiesto con una interrogazione l’ausilio di altri strumenti di controllo rivolgendosi direttamente alla sindaca Paola Sisti. La prima cittadina nella risposta alla richiesta presentata dal consigliere, capogruppo di Salute e Ambiente e presidente della commissione ambiente dell’ente, ha confermato la propria contrarietà all’innalzamento dei limiti dei campi elettromagnetici e di averlo comunicato a Anci, l’associazione nazionale dei Comuni. Mondini aveva richiesto l’utilizzo di un sistema di sensoristica IoT, un sistema che per il suo funzionamento non abbisogna di antenne 5G, ma di cavi in fibra ottica interrati. Una soluzione questa che potrebbe dunque essere presa in considerazione dall’ente santostefanese proprio in virtù del fatto che la centralina Arpal è stata disattivata e che il territorio, come hanno evidenziato tanti comitati, necessita di costante controllo e monitoraggio. Non soltanto per le attività già in corso ma in previsione della realizzazione dell’impianto Biodigestore a Saliceti. Anche il Comitato No Biodigestore ha voluto ribadire l’importanza di una rete di rilevamento della qualità dell’aria.

"Integrare la rete Arpal - scrive il Comitato - attualmente inesistente con una rete di sensoristica IoT potrebbe rivelarsi un mezzo efficace per monitorare l’ambiente e tutelare la salute dei nostri concittadini. Si potrebbe finalmente monitorare anche il PM 2,5, che risulta uno degli inquinanti più pericolosi per la salute emessi dal Biodigestore. sarebbe una decisione coerente con l’impegno preso dal consiglio comunale nel 2021 che si impegnò a realizzare una rete di sensoristica IoT per monitorare la qualità dell’aria". Il comitato, sostenendo la richiesta di Luciano Mondini, ha invitato la sindaca non soltanto a prendere nella dovuta considerazione la possibilità di installare sul territorio comunale questo tipo di sensoristica ma anche a non consentire un aumento dei limiti elettromagnetici. "Seguendo l’esempio - prosegue il Comitato No Biodigestore - del sindaco di Lavagna che proprio in questi giorni ha emesso un’ordinanza comunale con la quale si vieta su tutto il territorio qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici".

m.m.