
Alcuni dei soci presenti all’assemblea dell’Anmi svoltasi nello stabilimento balneare
Sarzana, 3 maggio 2023 – E’ percorso irto di difficoltà, se non una vera e propria battaglia legale quella che attende l’Anmi, l’associazione nazionale dei Marinai d’Italia, impegnata a mantenere in vita il suo storico stabilimento balneare di Marinella in vista dell’entrata in vigore della direttiva Bolkestein che impone l’assegnazione tramite asta delle spiagge demaniali. Il problema si porrà a partire dal 31 dicembre prossimo quando sarà operativa la nuova disciplina comunitaria. Ma non sarà solo questo l’ostacolo da superare, visto che l’associazione deve fare i conti anche con la disdetta del contratto di affitto comunicata dalla nuova proprietà dell’area (la società Angeli - Poli, già proprietaria di altre strutture balneari, che ha acquistato da Marinella spa il retrospiaggia nel tratto di litorale che va, grosso modo, dal bagno Sauro al Neda, a cavallo dei comuni di Sarzana e Ameglia) su cui insiste lo stabi limento Anmi. Il rischio, di fronte all’annunciato aumento del ca none di affitto, è che il quadro economico diventi insostenibile per l’associazione (si parla di 80mila euro, cifra destinata a crescere ancora con il rinnovo successivo).
Il tema è stato al centro dell’assemblea degli iscritti Anmi (quasi settecento soci in tutto) svoltosi nello stabilimento di Marinella. C’è una possibilità di uscire dall’impasse? La partita – hanno spiegato il presidente del gruppo Carlo Petacco e il presidente del collegio dei sindaci revisori nonché responsabile della spiaggia Sergio Lugeri – si giocherà soprattutto sulla partita dell’assegnazione della fascia demaniale antistante lo stabilimento. Escluso che l’Anmi possa partecipare all’asta con serie prospettive di successo a fronte della concorrenza privata, l’unica strada percorribile è quella di una deroga della normativa rispetto a quelle associazioni che come l’Anmi gestiscono spiagge attrezzate (carabinieri, Polizia di Stato, Finanza e altre realtà no profit). L’obiettivo è escludere tali associazioni dalla gara, mantenendo per loro lo status quo. Obiettivo possibile? "Del problema si sta occupando il vertice nazionale Anmi – ha detto Petacco in assemblea – e ce lo ha confermato lo stesso presidente nazionale in un incontro, siamo fiduciosi che questo aspetto venga tenuto nella doverosa considerazione". Anche a livello politico qualcosa pare si stia muovendo e lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti avrebbe mostrato una qualche disponibilità in questo senso, Ue permettendo.
Superato questo ostacolo resterebbe da definire il rapporto con i proprietari dell’area non demaniale a monte dello stabilimento, parcheggi compresi, sulla quale si aprirebbe la necessaria trattativa. Cifre superiori a 70-80 mila euro per il canone sarebbero fuori della portata dell’Anmi. Che però, avendo la disponibilità, grazie alla possibile deroga alla direttiva Ue, della fascia demaniale (in pratica la spiaggia) potrebbe far valere un certo “peso contrattuale”. "Nella peggiore delle ipotesi – ha detto Sergio Lugeri – si potrebbe pensare, dal 2024, alla gestione di una striscia di spiaggia senza servizi accessori come bar e parcheggi, da offrire ai nostri soci a cifre contenute. Il nodo resta però quello della deroga che consenta di restare fuori dalla gara europea".