"Serve un progetto da 12 milioni contro il rischio idraulico residuo"

L’amministrazione comunale ha presentato ieri lo studio di fattibilità dedicato all’area del Cafaggio. Ma per passare dalle idee ai piani concreti servono grossi finanziamenti e ora si spera nei fondi Pnrr

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Gli argini che hanno "circondato" il fiume per tenerlo a bada dalle esondazioni, le idrovore già in funzione e la super stazione di pompaggio che è in fase di realizzazione all’ingresso di Bocca di Magra sicuramente aiutano e lasciano più tranquilli gli abitanti della piana di Ameglia rispetto alle emergenze vissute in passato. Ma non consentono certamente a contrastare il rischio residuo, ovvero il contenimento della discesa di acqua che dalla collina di Ameglia si perde sulle strade a causa dell’ormai scomparsa canalizzazione, ai rivoli tombinati, ristretti nella loro portata se non addirittura asfaltati.

Per questo l’amministrazione comunale di Ameglia ha pensato alla necessità di elaborare un intervento determinante sui rivoli minori, che poi sono quelli che, in caso di forti piogge, creano problemi enormi. L’ultimo evento, per fare un esempio concreto, è stato quello accaduto nello scorso mese di settembre quando in pochi minuti di pioggia torrenziale sono andate sott’acqua un paio di vie nella zona del Cafaggio causando danni a case e scantinati. L’ente ha affidato alla società Ethos Engineering di Alessandria la stesura di uno studio di fattibilità per la sistemazione idraulica proprio dell’area del Cafaggio. L’ingegnere Fabrizio Foltran ne ha presentato i punti chiave al sindaco Umberto Galazzo e all’assessore alla protezione civile Nicolas Cervia individuando 9 punti di intervento per una spesa complessiva di ben 12 milioni di euro.

Una somma enorme che, naturalmente, non è a disposizione nelle casse dell’ente. "Ci attiveremo attraverso tutti i canali – ha spiegato il sindaco Umberto Galazzo – partendo da Regione Liguria fino al Ministero nella speranza che anche i fondi del Pnrr possano aiutarci. Di certo siamo di fronte a un intervento determinante per la messa in sicurezza del territorio e non è più rimandabile. Sono necessari gli argini, sarà di aiuto la stazione idrovora sul Canal Grande ma senza una corretta e adeguata canalizzazione delle acque che scendono da Ameglia paese non riusciremo mai a risolvere il problema del rischio residuo. Nel corso degli anni anni l’edificazione di strade e abitazioni hanno mutato il corso dell’acqua e gli effetti sono sempre più dannosi".

L’operazione illustrata dall’ingegnere Fabrizio Foltran è partita dalla zona al di sotto del cimitero di Ameglia individuando sistemi di canalizzazione delle acque meteoriche che devono essere spinti a valle in due punti dfferenti peressere dirottate nel fiume: sull’idrovora poco prima del ponte della Colombiera e alla stazione di pompaggio che Regione Liguria ha iniziato a costruire un anno fa all’ingresso della frazione di Bocca di Magra". Qualora arrivasse il finanziamento del progetto di fattibilità, i tempi per la realizzazione delle opere, partendo in contemporanea sui nove punti del tracciato, sarebbe intorno ai due anni.

Massimo Merluzzi