Sarzana sempre più città di donne Omaggio a Tina Lagostena Bassi

All’avvocata icona dei diritti, scomparsa nel 2008, sarà intitolata la scalinata che porta a via Cittadella. E sempre su proposta dell’associazione Vittoria andrà in scena all’Impavidi ’Il processo della vergogna’

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La scalinata che collega l’incrocio tra piazza Cesare Battisti e torrione Testaforte a via Cittadella verrà intitolato a Tina Lagostena Bassi, uno dei più agguerriti avvocati per la difesa dei diritti delle donne scomparsa nel 2008, divenuta celebre per la sua impeccabile difesa di Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel processo sul massacro del Circeo. La proposta di intitolare a una personalità di così alto spessore morale "all’avvocato delle donne" è arrivata su iniziativa dell’associazione sarzanese Vittoria ed è stata portata in giunta dallla sindaca, Cristina Ponzanelli, e approvata lo scorso 19 aprile. Come previsto dal regolamento, prima di vedere affissa la targa commemorativa dedicata alla memoria di Tina Lagostena Bassi, non resta che attendere l’autorizzazione da parte della prefettura della Spezia.

Ma non è tutto perché sempre per onorare l’impegno dell’avvocato Lagostena Bassi – e sempre su proposta dell’associazione costituitasi nel 2013 che si occupa di supportare le vittime di violenza di genere sul nostro territorio – il 21 maggio al teatro degli Impavidi andrà in scena ’Il processo della vergogna’. Tratto dallo storico processo del 1978, il primo di questo ambito ad essere mandato in onda dalla Rai, lo spettacolo teatrale ripercorrerà la triste vicenda di Fiorella, diciottenne vittima di stupro, difesa in sede giudiziaria da Tina Lagostena Bassi.

"Si cominci a dare atto che donna non è un oggetto". Questa una celebre frase della straordinaria arringa dell’avvocato delle donne in quello che all’epoca era un processo per violenza carnale e che solo nel 1996 – grazie anche al lavoro Tina Lagostena Bassi che non omise mai di sottolineare la mentalità retrograda dell’epoca – venne finalmente considerato un reato contro la persona. Un processo storico e cruciale, non soltanto perché ebbe un immenso eco mediatico, ma perché in quell’aula l’avvocato Lagostena Bassi difese Fiorella dai suoi seviziatori – Rocco Vallone, Cesare Novelli, Roberto Palumbo e Claudio Vagnoni – ma anche dalle requisitorie dei loro legali che, come ancora troppo spesso accade puntavano a insinuare dubbi sulla scarsa moralità della ragazza, e il mondo ne ebbe la prova.

Il processo si concluse con delle sentenze fin troppo miti, ma altamente simboliche, tanto che col tempo la rotta fu finalmente invertita. Per la realizzazione dello spettacolo l’associazione Vittoria ha richiesto al Comune di Sarzana un contributo finanziario di 450 euro per la parziale copertura dei costi, contributo che l’amministrazione Ponzanelli, con la delibera di giunta datata 15 aprile, ha concesso all’associazione presieduta da Daniela Delucchi.

Elena Sacchelli