REDAZIONE SARZANA

"Saliceti è un’area a rischio sismico"

Nella nuova cartografia sono infatti riportate quattro faglie attive, una delle quali arriva al nuovo ospedale Felettino

Il rischio sismico è stato scongiurato ma la documentazione utilizzata è vecchia. Ecco che l’analisi eseguita in sede di conferenza dei servizi per appurare che l’area di Saliceti fosse idonea a ospitare la realizzazione del biodigestore dei rifiuti risulta quanto meno....datata. Infatti Ispra, il massimo istituto di ricerca del ministero dell’ambiente, ha aggiornato nel 2019 la cartografia sismica in base agli studi più aggiornati.

E proprio l’area di Saliceti risulta alla confluenza di ben 4 faglie attive e potenzialmente pericolose ma l’aggiornamento non è stato preso in considerazione nel corso della conferenza dei servizi che si è conclusa alla fine del 2020 alzando il disco verde al progetto tantomento dal dipartimento ambiente di Regione Liguria. "Agli atti - attacca il Comitato Sarzana che Botta - sono state allegate da Re.Cos cartografie vecchie e superate". La nuova offensiva del comitato che, insieme al gruppo "No Biodigestore" si sta battendo contro il progetto, parte da una analisi ben precisa eseguita da Giovanni e Daniela Raggi che già erano intervenuti sui pericoli che l’impianto potrebbe causare alla falda acquifera. Lo studio eseguito dai geologi Giovanni e Daniela Raggi ha evidenziato come il sito di Saliceti sia compreso tra quattro faglie attive e capaci. Un termine che, tradotto, suona come un campanello di allarme. Significa infatti che la faglia telluriche è in grado di rappresentare un grave rischio per l’incolumità degli abitanti e per la sicurezza di impianti e infrastrutture. I Comitati si sono rivolti ai geologici all’indomani delle scosse sismiche che hanno interessato proprio la zona di Santo Stefano Magra, una delle quali ha avuto come epicentro la collina di Ponzano. Il rischio sismico era già stato inserito tra i richiami all’attenzione ma la risposta del soggetto proponente fu tranquillizzante e indicò una sola faglia, peraltro lontana dal sito indicato dal progetto.

Come può essere possibile questa divergenza di giudizio ? La cartografia presentata da Re.Cos non è sbagliata ma è datata, ovvero si basa su uno studio eseguito da Ispra tempo ma poi aggiornato dallo stesso istituto due anni fa mentre negli aggiornamenti è emersa una fotografia differente dove una faglia arriverebbe al Felettino, zona dove è previsto il tanto sospirato nuovo ospedale della Spezia.

Massimo Merluzzi