Sale la protesta per il corridoio del sottopasso

Il corridoio pedonale alle Pianazze ad Arcola causa polemiche: i new jersey spostati restringono il passaggio, rendendolo quasi impossibile. Abitanti del quartiere protestano.

Sale la protesta per il corridoio del sottopasso

Sale la protesta per il corridoio del sottopasso

Corridoio per il transito dei pedoni alle Pianazze, una spina nel fianco per gli abitanti del quartiere. Per consentire il passaggio dei pedoni nel sottopasso privo di qualsiasi barriera e a sfioro dei mezzi, il Comune di Arcola aveva posizionato dei new jersey venendo incontro, parzialmente, alle istanze degli abitanti. Le polemiche non si erano placate per come era stata realizzata la passerella pedonale, non un marciapiede come era stato richiesto, ma un camminamento delimitato da blocchi in cemento. Ora è persino peggio: il quartiere protesta perché i new jersey sono stati spostati, restringendo la passarella dove il transito è quasi impossibile (nella foto). Chi sarà stato? Chiedono, e si danno una risposta: qualcuno che per far passare mezzi di dimensioni importanti ha spostato un modulo in cemento, in modo da rendere più stretto l’ingresso pedonale, ma più largo il sottopasso per i tir. Il corridoio che inizialmente doveva essere un marciapiede era stato richiesto dagli abitanti delle Pianazze a più riprese, in quanto il transito pedonale nel sottopasso di via Serra era diventato troppo pericoloso per i camion diretti alla zona industriale. Il Comune di Arcola aveva accolto le proteste dei residenti, promettendo un progetto di marciapiede per garantire l’incolumità dei passanti. "Dopo mesi quello che è scaturito dal ‘progetto’- dicono gli abitanti – è la posa di ‘quattro’ new jersey che hanno delimitato la carreggiata, consentendo un risicato passaggio, disagevole per i passeggini o ai disabili". Adesso la situazione che già non era delle migliori è peggiorata: "Qualcuno ha spostato il blocco in cemento all’imbocco del camminamento – spiegano – e di fatto ha impedito l’accesso a chiunque. Evidentemente non passavano i camion più grossi".

Cristina Guala