
"Il servizio lo paghiamo, ma la manutenzione del canale lascia davvero a desiderare". Così Gianluca Quattrocchi e la moglie Valentina Angeli, dopo aver riscontrato diverse criticità e sollecitato più d’una volta un intervento da parte degli operatori preposti, ci segnalano la situazione precaria e in cui versano le rigole del Canale lunense nel comune di Luni, con particolare riferimento a via San Pero. "Da diversi anni qui le rigole perdono anche in maniera consistente, provocando piccoli allagamenti oltre che un consistente spreco d’acqua. In certi punti come si può vedere sono addirittura cedute e al posto delle rigole sono stati posizionati dei tubi in pvc". L’alternarsi delle rigole aperte a porzioni di tubazioni strette e chiuse, non è certo un bel vedere, ma se quell’intervento servisse a consentire il corretto fluire dell’acqua, di cui diversi residenti del Comune usufruiscono per irrigare i propri orti, potrebbe anche andare bene. Il problema, a detta di Gianluca e Valentina, è che questo non accade. I problemi sono all’ordine del giorno e il Canale Lunense, dicono, interviene di rado con interventi spot e non definitivi.
"Il fatto è che noi giustamente paghiamo il servizio di bonifica che però o viene fatta male o non viene fatta – ci ha spiegato Gianluca Quattrocchi –. A giugno dello scorso anno abbiamo contattato l’ente perché una perdita consistente stava allagando l’orto del vicino, gli operai sono arrivati e ci è stata chiesta una bottiglia di plastica, che abbiamo dato, per riparare temporaneamente la perdita assicurandoci che nel giro di pochi giorni sarebbero venuti una riparazione consona".
Dopo un anno e tre mesi quella bottiglia di plastica è ancora lì e nonostante le diverse sollecitazioni fatte personalmente agli operai incontrati nei pressi della loro abitazione o contattando telefonicamente il canale, nessuno è più intervenuto. "Abbiamo chiesto perché le rigole aperte che erano cedute non venissero sostituite posizionandone altre dello stesso tipo ed è stato risposto che erano finite. A me può stare bene perché io non avendo l’orto non annaffio, anche se abbiamo visto che da altre parti la sostituzione è avvenuta correttamente". Ma il vero punto è un altro: "Noi, come qualunque altro cittadino, per fare delle modifiche alla nostra abitazione dobbiamo chiedere il permesso e attenerci agli standard richiesti per non deturpare il paesaggio ed è giustissimo – hanno concluso Gianluca e Valentina -. Non trovo giusto però che pur pagando un servizio pubblico, la manutenzione che paghiamo venga fatta in maniera precaria e posticcia e spesso ci venga anche risposto in malo modo".
Elena Sacchelli