
Nonostante esulasse dagli ordini del giorno, il ricorso all’ennesima variante al Prg lo ha indirettamente chiamato in causa e la discussione nell’ultimo consiglio comunale è stata monopolizzata dala mancata adozione del Puc. Si tratta del piano urbanistico comunale che detta le regole generali e indica la visione d’insieme e ha un iter articolato per la sua approvazione. Durante l’assemblea però sia il sindaco Cristina Ponzanelli che l’assessore ai lavori pubblici Barbara Campi hanno fatto cenno a una sorpresa: il Puc potrebbe arrivare entro la fine della legislatura. Per capire, dopo 5 anni di amministrazione Ponzanelli, a che punto si è arrivati sull’importante strumento affidato da anni allo studio Boeri&Giuliani, abbiamo rivolto alcune domande a Barbara Campi.
Assessore, cosa è stato fatto in questi anni per il Puc e che sorpresa ci aspetta?
"Non è carino rovinare le sorprese, per di più in periodo pasquale, ma è evidente che il riferimento era alla doverosa fase partecipativa del processo di redazione del Piano, avviatosi con una approfondita indagine conoscitiva del territorio, proseguito con la condivisione di obiettivi e strategie come linea di indirizzo politico, che approderà finalmente alla fase partecipativa e che vedrà impegnati nei prossimi mesi amministratori, enti, associazioni, stakeholders e cittadini, prima di procedere alla stesura del Rapporto preliminare di Vas".
E’ quindi l’approvazione della delibera di giunta con lo schema di progetto del Puc, che contiene l’indicazione delle aree su cui si prevedono interventi di trasformazione e la quantificazione di massima del carico urbanistico?
"La delibera di giunta darà avvio alla fase partecipativa di illustrazione delle strategie del Piano. Successivamente, avviata la fase di Vas di competenza regionale, nel prossimo mandato si procederà con l’adozione del Puc in consiglio comunale".
Anticipazioni sullo schema che approverete in giunta?
"Non voglio e non posso anticipare alcunché, ma fornisco due spunti di riflessione. La traccia da seguire è l’adozione del Piano territoriale regionale, un contributo innovativo, intelligente, creativo e sostenibile. Aggiungo che le opere progettate in questi anni e le varianti approvate sono andate tutte in una direzione: rigenerare il tessuto urbano, avere cura delle fragilità del territorio e prevenire il dissesto idrogeologico".
Elena Sacchelli