
Nell’annunciare i 5 milioni di euro per la riqualificazione di 37 alloggi Arte a Sarzana, l’assessore regionale Marco Scajola ha anche assicurato il finanziamento per il recupero dei 12 alloggi della palazzina di via Vecchia del Piano, a Santo Stefano Magra, che fu evacuata ormai oltre due anni fa. Anche in questo caso si tratta di un edificio di edilizia pubblica residenziale, competenza di Arte. Nella primavera del 2020 emersero problemi strutturali che determinarono la decisione di procedere allo sgombero, un po’ come accaduto alle palazzine di via Bologna alla Spezia evacuate una nel 2015 e una nel 2019, per le quali è appena stato avviato il cantiere di demolizione e ricostruzione per un importo di 8,5 milioni di euro.
Nel caso di Santo Stefano, il finanziamento messo a disposizione – è stato detto giovedì nella conferenza stampa svoltasi a Sarzana – ammonta a 2 milioni e 171 mila euro. Non sono stati forniti dettagli sui tempi dell’intervento ma Marco Tognetti, amministratore unico di Arte La Spezia, ha spiegato che i lavori sulla palazzina di via Vecchia del Piano saranno simili a quelli previsti per le due palazzine sarzanesi di via Villefranche e via Moro: non ci sarà, dunque, demolizione e ricostruzione, come si è reso necessario alla Spezia, ma messa in sicurezza statica ed efficientamento energetico.
Le famiglie residenti nella palazzina di Santo Stefano furono allontanate alla fine dell’agosto del 2020 per consentire i lavori di ristrutturazione che si sperava potessero essere fatti nel giro di un paio di anni: si parlò – al momento dell’evacuazione – di un intervento di consolidamento che avrebbe richiesto 30 mesi di lavoro. Per evitare un allontanamento eccessivo dalla zona di residenza – la palazzina si trova alle porte del borgo – le famiglie sono state sistemate in appartamenti di proprietà comunale ricavati nel palazzo che fu progettato come albergo ed è stato poi trasformato in residenziale, nelle vicinanze dell’ingresso della bretella autostradale. Anche la palazzina di via Vecchia del Piano, come quelle di via Bologna alla Spezia, era stata costruita all’inizio degli anni ’70 e nel tempo ha mostrato difetti, tra cui il non adeguamento alle normative antisismiche e altre criticità, per cui era scattata la dichiarazione di inagibilità.