Sarzana, "L’ospedale verrà depotenziato". Ortopedia e Rianimazione chiuse

E’ invece tornato operativo, ma con un “taglio” al personaLe in dotazione, il pre-ricovero chirurgico Il punto del Manifesto per la sanità dopo l’incontro in commissione con il direttore generale dell’Asl

Valter Chiappini, membro del Manifesto e responsabile provinciale di Usb

Valter Chiappini, membro del Manifesto e responsabile provinciale di Usb

Sarzana, 10 luglio 2022 - «Ci avevamo visto giusto. Il San Bartolomeo sarà depotenziato e, almeno fino a che non vedrà la luce il nuovo ospedale del Felettino, servirà per compensare le gravi carenze del decrepito Sant’Andrea". Non può essere definito rassicurante il futuro che si prospetta per il nosocomio sarzanese. A ribadirlo, a pochi giorni dalla commissione Sanità, e a fornirci un resoconto di quanto emerso in sede consigliare è stato proprio il Manifesto per la sanità locale, che ha partecipato all’audizione del 5 luglio in cui ha presenziato anche il direttore generale di Asl 5, Paolo Cavagnaro.

Ortopedia non riaprirà, ma verrà inglobata nel reparto week surgery, la cui chiusura anziché al venerdì sera è stata spostata al sabato mattina. A non riaprire anche il reparto di Rianimazione, per il quale non è data alcuna prospettiva di compensazione e l’arcinoto reparto a conduzione infermieristica. Ad essere tornato operativo invece, seppur con un taglio di personale, è il pre-ricovero chirurgico.

Tanti i «se» emersi durante l’assemblea pubblica. "Endoscopia riaprirà solo se riusciremo ad assumere un endoscopista, ma gli spazi non ci sono più, occupati dalla rianimazione Covid – ci ha riferito Valter Chiappini, membro del Manifesto e responsabile provinciale di Usb –. Il day hospital oncologico invece riaprirà se e quando riusciremo ad avere almeno un oncologo in un servizio aziendale, a oggi comunque carente, e nonostante le innumerevoli istanze di malati oncologici che hanno diritto ad una sede di cura anche in Val di Magra".

Intanto a Sarzana permane la carenza di medici del Pronto Soccorso, così come quella dei ricercatissimi anestesisti. La paura più grande del manifesto, se si pensa al San Bartolomeo è cosa ne sarà del nosocomio una volta che il nuovo Felettino verrà finalmente realizzato. Significativa la risposta fornita dal direttore generale di Asl 5 che ha ricordato che l’ospedale vedrà la luce nel 2027, mentre lui sarà direttore generale di Asl 5 sino al 2026. Insomma: a decidere sarà la Regione che dovrà stilare il nuovo piano socio sanitario regionale.

«Non è stata accolta la nostra proposta di acquistare la tecnologia robotica per gli interventi chirurgici addominali e per evitare ulteriore utenza migrante verso Genova o Pisa – Ha concluso Valter Chiappini – ed è stato invece rimarcato che la Regione ha già suggerito di inviare gli interventi complessi a Genova. Oltre la migrazione di pazienti, avremo così anche la migrazione di bravi specialisti che, senza nuove tecnologie, decideranno di rivolgersi ad altre Asl o, peggio, al privato".

Elena Sacchelli