Occhi imploranti al cielo e fredde strette di mano Non saranno rose e fiori

Le reazioni di esordienti e capitani di lungo corso al primo giorno di scuola. Poca gente tra il pubblico: dei 250 candidati alle urne solo qualche comparsa.

Emozione e patti chiari. Non è stata la classica amichevole di inizio stagione ma un assaggio di contesa, quasi a voler regolare qualche conto ancora in sospeso del recente passato e le scorie della campagna elettorale. La stretta di mano molto formale tra Renzo Guccinelli e la sindaca Cristina Ponzanelli, i principali contendenti che nella lunga campagna non se le sono mandati a dire, non ha del tutto raffreddato gli spiriti. Se la prima cittadina ha auspicato una contrapposizione lunga e costruttiva lo sguardo al cielo di Guccinelli e la successiva galante, ma freddina, stretta di mano a lavori iniziati sono sembrati più un saluto che una ripartenza. Il grande ritorno dopo anni di assenza dalla politica l’ex sindaco e assessore regionale se lo aspettava differente e sedersi, per la prima volta in una carriera lunghissima, sul lato meno pesante della sala consigliare non deve essere stata cosa gradita. Anche se le punture di spillone di Andrea Pizzuto hanno per un attimo riacceso lo spirito del guerriero che sicuramente avrà ben poca voglia di restare all’opposizione per cinque anni ma di certo non accetta lezioni di come si fa opposizione. Saluti e strette di mano cordiali e emozionate, davanti al pubblico curioso. Ma dei 250 candidati consiglieri che per qualche mese hanno sognato una vita politica, in aula se ne sono visti pochissim. Al primo giorno di scuola si è ripresentato anche Stefano Cecati che a cinque anni dalla fugace apparizione ha ripreso il suo posto come consigliere: nel frattempo ha definitivamente risolto la vicenda giudiziaria che lo aveva fermato dopo poche apparizioni nel 2018 e cambiato casacca passando dalla Lega a Fdi. Curioso come il suo dirimpettaio in sala sia Matteo Tiberi, esordiente all’opposizione, che proprio insieme a Cecati è stato leader del movimento che ha costretto due anni fa l’amministrazione alla battaglia per non installare l’antenna di telefonia mobile sulla collina della Fortezza di Sarzanello. E chissà se Davide Borsi, capitano dell’Hockey Sarzana, avrebbe mai immaginato di ascoltare l’inno di Mameli che accompagna le sue partite europee non al fianco dei compagni sui pattini ma di Massimo Battaglia e Renzo Ravecca suoi nuovi alleati politici.

Massimo Merluzzi