
Occhi aperti e consapevolezza. Le donne imparano a difendersi
Quante donne, ogni giorno, subiscono violenza? Tante. Troppe. Con amara quotidianità leggiamo le loro storie stampate sulla carta dei giornali. Leggiamo di corpi violati da maschi o gruppi di maschi senza anima, etica né dignità: chiamarli uomini sarebbe un immeritato complimento. Di alcune di loro abbiamo imparato a conoscerne il nome. A pronunciarlo come fossero nostre sorelle, figlie, madri e quando accade, è perché una ferocia disumana ne ha estirpato per sempre la luce. Dietro questa cortina di odio estremo contro le donne, c’è quello, altrettanto deplorevole fatto di schiaffi o di parole ben assestate per colpire duro come un pugno, con l’intento di spezzarne la dignità.
Bisogna avere paura? La soluzione non è questa e non deve esserla. Occorre avere occhi aperti, riflessi pronti e consapevolezza. Occorre saper leggere i segnali che l’ambiente circostante ci pone davanti, che sia estraneo o sia familiare. Perché la violenza è intergenerazionale, non guarda la classe economica né la provenienza sociale, può annidarsi in una strada buia come, spesso, nella luce e nel tepore di un salotto domestico.
A Sarzana, prende oggi il via, la quarta edizione di un corso gratuito, teorico – pratico di auto difesa femminile, dedicato alle donne di ogni età, per imparare a difendersi dalle aggressioni e per riuscire a comprendere e a reagire ai segnali di allarme a cui l’ambiente circostante ci può porre davanti. Otto lezioni organizzate dal Comune di Sarzana, due a settimana, il lunedì e il mercoledì, dalle 20 alle 21.30, presso la tensostruttura della Bradia, nell’area del campo sportivo Miro Luperi. A curare la parte teorica saranno il dottor Leonardo Moretti e il dottor Giuseppe Rufolo, psicoterapeuti, mentre la parte pratica sarà curata dal professor Enzo Meneghini, istruttore di difesa personale ed ex atleta azzurro della nazionale italiana di judo, assieme ad altri collaboratori.
"In un percorso – spiega il dottor Leonardo Moretti – dove la teoria fa da base agli esercizi pratici, la donna imparerà a sentirsi più sicura, più capace a difendersi, ad esporsi meno in situazioni pericolose, sarà addestrata a riconoscere i segni premonitori che sempre anticipano l’aggressione, di qualsiasi tipo possa essere e a meglio reagire ad essa". "Alcune donne – racconta il professor Enzo Meneghini – decidono di partecipare perché hanno avuto esperienze negative, altre, perché con quello che si sente sui media, c’è un bisogno da parte del mondo femminile di acquisire sicurezza sul sapere cosa fare".
Sono oltre 70 le donne di tutte le età, che hanno deciso di partecipare al corso. Tra loro la giovanissima Rebecca Biso, 20 anni: "Penso che sia un’opportunità importante per tutte le donne, per imparare le tecniche di base per poterci difendere da eventuali situazioni sgradevoli e capire dalle piccole cose, la situazione come potrebbe andare a finire. Come quando inizi una relazione con un uomo e non capisci se alcuni atteggiamenti siano normali o meno. Secondo me, questo corso può essere utile anche a questo". Se la difesa personale è il motore che spinge le donne, a partecipare al corso, lo è anche un istinto di solidarietà e di aiuto verso il mondo femminile. Lo sottolinea Marcella dell’Amico, 46 anni, che ha partecipato al corso nel 2023. "Quest’anno – sottolinea Marcella – ho invitato tante rgazze più giovani a partecipare, perché è importante avere sempre gli occhi aperti. Direi alle donne di fare questo corso anche per creare una rete, un gruppo. Ci aiutiamo per qualunque cosa, siamo a contatto con associazioni sul territorio che supportano le donne e nelle esercitazioni ci si aiuta tutte con tutte".
Per maggiori informazioni è possibile scrivere via e-mail a [email protected] oppure telefonare al numero 0187 614234 / 614425 in orari di ufficio.
Maria Cristina Sabatini