No biodigestore i comitati non demordono

I comitati No Biodigestore lottano ancora contro il progetto di realizzazione dell'impianto biodigestore a Saliceti. L'iter autorizzativo è stato completato, ma l'avvio dei lavori è previsto per il 2024. Sperano in una svolta, ma il tempo stringe.

Sono rimasti fedeli alla linea sperando in una svolta clamorosa anche se il tempo stringe e l’avvio dei lavori scatterà tra qualche mese. I comitati che da anni si stanno battendo contro il progetto di realizzazione dell’impianto biodigestore dei rifiuti a Saliceti confidano ancora nella svolta, affidata all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo per cercare di trovare un pertugio utile per riaprire i giochi che in realtà ormai sembrano fatti. L’iter autorizzativo del progetto infatti è stato completato, supportato inoltre da 40 milioni di euro dei fondi del Pnrr, quindi si attende soltanto l’avvio dei lavori già inseriti in agenda nel 2024. Ma nonostante una situazione per nulla favorevole i comitati No Biodigestore, Sarzana che Botta !, Acqua Bene Comune e Italia Nostra hanno confermato la volontà di non indietreggiare, ribadendolo nell’incontro organizzato nei giorni scorsi al salone parrocchiale nel borgo di Santo Stefano Magra alla presenza degli europarlamentari Mariangela Danzì del Movimento 5 Stelle, Brando Benifei del Partito Democratico e del professore Giuseppe Zicari autore del libro "Energie rinnovabili da biomasse" supportati dalla presenza degli abitanti di Gavassa, paese nel reggiano alle prese con il biodigestore "gemello" di quello previsto a Saliceti. Il cronoprogramma fissato dall’azienda Recos Iren prevede l’apertura del cantiere a Saliceti nella prima parte del prossimo anno e se non subentreranno intoppi e ostacoli strada facendo l’impianto di trattamento dei rifiuti sarà in funzione già nel 2026.