Montemarcello, orto botanico allo sfascio

Da anni nessuno si prende più cura di quel bene pubblico. La convenzione è scaduta nel 2017 e il Comune non l’ha più rinnovata

La convenzione è scaduta e non più rinnovata (foto di repertorio)

La convenzione è scaduta e non più rinnovata (foto di repertorio)

Ameglia (La Spezia), 1 dicembre 2020 -  La convenzione è scaduta da parecchio tempo, ma nell’attesa di nuove guide che si prendano cura dell’Orto botanico di Montemarcello, quell’area naturalistica di Monte Murlo è praticamente in balia di cinghiali e vandali che hanno distrutto la struttura e vandalizzato il parco. Un progetto avviato nel 1999 grazie a un lavoro di confronto e collaborazione tra l’Ente Parco di Montemarcello Magra Vara, il Comune di Ameglia e l’Università di Pisa gestito per le visite a studenti, camminatori e appassionati della biodiversità dalle guide ambientali della cooperativa Cea del Parco. Da qualche anno la convenzione con l’ente naturalistico è scaduta ma l’amministrazione amegliese ancora non ha trovato validi interlocutori per il nuovo affidamento. Tra gli interessati si erano fatti avanti anche i volontari del gruppo "Trail Running Ameglia" che si erano detti disponibili alla gestione e ristrutturazione dell’area ma non hanno ricevuto risposte.

Uno spazio dotato di punto informativo dotato di impianto fotovoltaico per fornire corrente elettrica alla sua foresteria e al centro didattico realizzato grazie grazie a fondi della Comunità Europea veicolati dall’Ente Parco. L’orto fino a che i finanziamenti lo hanno permesso era aperto al pubblico e poi su prenotazione. «La visita guidata dell’orto – commenta Renata Angelinelli che ha fatto parte della cooperativa fin dalla fondazione – non solo permetteva di osservare le specie vegetali protette della Regione Liguria ma anche le piante tipiche del territorio e i loro usi tradizionali. In questo modo si trasmetteva così anche la cultura e lo spirito del luogo che si visitava. Era stato anche inserito nella rete degli orti, giardini botanici e vivai delle aree protette della Liguria". I successivi finanziamenti arrivati attraverso un progetto "Naturalmente Accessibile" avevano consentito di realizzare una serie di adeguamenti strutturali per consentire l’accessibilità i portatori di handicap, bambini e anziani allargando l’offerta didattica oltre che la conoscenza dell’area. Purtropp l’Orto botanico è chiuso dal 2017 quando è scaduta la convenzione tra il Comune e Parco ma il bando di gestione aperto dall’amministrazione è andato deserto. E adesso, davanti a tanta incuria, il grande spazio è devastato non soltanto dal passaggio dei cinghiali, ma anche dalla crescita di rovi e dai bivacchi di fortuna che hanno ulteriormente danneggiato quello poco che ancora restava in piedi. Praticametne anni di investimenti e lavoro gettati nel vuoto.  

Massimo Merluzzi