REDAZIONE SARZANA

E’ morto il faccendiere Francesco Pazienza. Fu coinvolto in vari misteri italiani

Abitava nel Golfo dei Poeti, a Lerici. Era ricoverato in ospedale a Sarzana. Ex agente segreto del Servizio informazioni e sicurezza militare (Sismi), aveva 79 anni

Francesco Pazienza aveva 79 anni e viveva nel Golfo dei Poeti, in provincia della Spezia

Francesco Pazienza aveva 79 anni e viveva nel Golfo dei Poeti, in provincia della Spezia

Sarzana, 22 giugno2025 – E’ morto all’ospedale di Sarzana l'ex agente segreto del Servizio informazioni e sicurezza militare (Sismi) e faccendiere Francesco Pazienza è morto all'ospedale di Sarzana all'età di 79 anni. Pazienza abitava da tempo in una villa nel Golfo dei Poeti, a Lerici, dove aveva deciso di trascorrere quest’ultima parte della sua vita. 

Francesco Pazienza è un ex faccendiere, agente segreto e medico italiano noto per il suo coinvolgimento in vari episodi oscuri di terrorismo e stragismo AG ALDO LIVERANI SAS

Pazienza era noto per essere stato coinvolto in varie indagini e misteri italiani, dalla loggia massonica segreta P2 al super Sismi, dalla strage di Bologna alla vicenda del Banco Ambrosiano, dal caso Orlandi ai rapporti con Ali Ağca, fino al rapimento dell'assessore democristiano ai lavori pubblici della regione Campania Ciro Cirillo. Pazienza era nato il 17 marzo del 1946 a Monteparano, in provincia di Taranto. Fu consulente finanziario negli anni Settanta, entrando poi nel Sismi nel 1979.

Nel 1981 il suo nome appare collegato all'attentato a Papa Giovanni Paolo II: lo fece Ali Agca, il turco che sparò a Wojtyla, sostenendo di aver ricevuto una visita del faccendiere in cella ad Ascoli Piceno, circostanza che però Pazienza ha sempre smentito. Dove invece opera sicuramente in prima persona è in occasione del sequestro dell'assessore Dc campano Ciro Cirillo, rapito dalle Br: è lui a trattare con la camorra di Raffaele Cutolo.

Nei primi anni Ottanta andò negli Usa in considerazione delle diverse indagini che erano in corso su di lui, una delle quali riguardante il crac del Banco Ambrosiano. Associazione a delinquere, peculato, favoreggiamento e interessi privati in atti della pubblica amministrazione: queste le accuse. Fu estradato in Italia nel 1985. Per il crac dell’Ambrosiano fu condannato a tre anni.

E fu condannato invece a dieci anni per calunnia aggravata nell’ambito della strage di Bologna. Nel complesso dovette scontare una pena di 13 anni. Nel 2007 gli fu concessa la libertà vigilata. Parte della condanna fu scontata in affidamento ai servizi sociali: divenne operatore della Pubblica Assistenza di Lerici. Pazienza sconò interamente la pena. Si è sempre proclamato innocente rispetto alle accuse a lui addebitate. 

Fu proprio la strage di Bologna uno dei misteri italiani attorno al quale ruota la figura di Pazienza. “Io ho pagato tutti i miei presunti errori, tutti gli altri no”, disse al Corriere della Sera in un’intervista. Si laureò in Medicina alla Sapienza di Roma