M5S e il patto col Pd. Pucci: "Io non ci sto. Scelgo la coerenza"

Il consigliere uscente del Movimento è all’opposizione da due mandati. L’appoggio sarebbe per il candidato dem o del centrosinistra se unito.

"Da giugno mi darò all’agricoltura", ironizza Tiziano Pucci, consigliere comunale e ex candidato a sindaco del Movimento 5 stelle a Vezzano: porterà a termine il mandato ma dopo le elezioni uscirà dalla scena politica, per prendersi cinque anni di riposo. Alla base di questa scelta l’avvicinamento del movimento all’area progressista vezzanese, comune dove Pucci, rieletto nel 2019 dopo il mandato iniziato nel 2014, è sempre stato seduto sui banchi dell’opposizione.

"Questo matrimonio non s’ha da fare", insomma, per Pucci, che sceglie di fermarsi un quinquennio, confermando la sua adesione al Movimento da cui ottenne la certificazione per candidarsi, ma rinunciando alla veste politica. Una separazione in casa dei penta stellati avvenuta quando, già a gennaio, hanno cominciato a girare le prime indiscrezioni di un avvicinamento tra M5s (non Pucci) e Pd: a sostegno della candidatura di Simone Regoli, ora vicesindaco, se fosse lui il candidato scelto dai Dem in caso di divisione nel centrosinistra, o anche di Massimo Bertoni, sindaco uscente, di Italia Viva, se fosse lui il candidato della coalizione di centrosinistra, scenario al momento più accreditato.

Una divisione che ha portato Pucci a rappresentare il Movimento 5 stelle in consiglio comunale in maniera quasi autonoma: "Non sono un dissidente, sono coerente. Per quanto mi riguarda, io, consigliere d’opposizione per dieci anni portando avanti sia i principi che il programma del Movimento 5 Stelle con il quale sono stato eletto, dichiaro che per la mia coerenza politica non potrei mai accettare nessun compromesso. Sono una persona di parola e rispetterò sino all’ultimo il mio impegno con gli elettori".

E’ chiaro Pucci sulla sua posizione, e si chiama fuori anche di fronte ad una terza ipotesi ossia quella della corsa in solitaria da parte dei penta stellati che, però, non essendo più accreditati, essendo cambiato lo statuto del partito che non consente nei comuni piccoli di correre con il simbolo, se decidessero di presentarsi alle amministrative per conto proprio non si potranno più chiamare Movimento 5 stelle ma Vezzano Ligure in Movimento, così come erano nati più di dieci anni fa. Tra i punti dolenti e inaccettabili per Pucci, che lo hanno convinto a sottrarsi dall’agone politico, c’è una grande questione: quella del biodigestore a Saliceti. lo scriveva già un mese fa sui social: "Una ferita che non si rimargina e che mi impedisce ogni dialogo".

Cristina Guala