ELENA SACCHELLI
Cronaca

Sanità, oltre un anno per la visita oculistica e 11 mesi per la mammografia

Le segnalazioni dei pazienti raccolte in una interrogazione presentata in Regione da Davide Natale. E al piano terra la ’mappa’ che dovrebbe informare sulla dislocazione dei reparti è l’emblema del caos

Il pannello ’informativo’ all’ingresso dell’ospedale San Bartolomeo

Il pannello ’informativo’ all’ingresso dell’ospedale San Bartolomeo

Sarzana, 17 ottobre 2023 – Una visita oculistica da effettuare entro 30 giorni viene fissata per novembre 2024, mentre per una mammografia, in Asl 5, i mesi da aspettare prima di potersi sottoporre a un esame fondamentale per la prevenzione e la diagnosi di tumori sono 11. Non sono dati incoraggianti quelli segnalati dal segretario regionale del Pd Davide Natale che proprio per far luce su questa e altre criticità sta preparando l’ennesima interrogazione da protocollare a Genova. La sanità pubblica locale, anche una volta rientrata l’emergenza pandemica, continua ad arrancare e a pagare le conseguenze di mancati investimenti nazionali e scarsa programmazione sono soprattutto gli utenti che avrebbero bisogno di cure.

Che al San Bartolomeo regni la confusione più totale e che la riorganizzazione sia all’ordine del giorno lo si può apprendere dalla cartina dell’edificio collocata al suo ingresso, più simile a un complicato rebus da decifrare che a una mappa esplicativa. Destreggiarsi in quel dedalo di scale e corridoi non è affatto semplice, tanto più se le indicazioni sono discordanti. Nonostante la riapertura seppur limitata del day hospital oncologico sia un successo, sono tante le prestazioni che dal periodo pre pandemico non sono più state riattivate al San Bartolomeo.

E i dubbi riguardano anche il futuro prossimo del nosocomio sarzanese per via della dicitura che, a detta del Manifesto per la sanità locale, rappresenta senza dubbio un declassamento rispetto al suo stato attuale. Nel piano socio sanitario regionale infatti il San Bartolomeo viene classificato come un "ospedale di base distrettuale a forte integrazione con il territorio per le specialità presenti", mentre la speranza è quella che l’ospedale sarzanese a cui affluisce o dovrebbe affluire la popolazione della Val di Magra possa essere identificato come "un ospedale dedicato alle attività di elezione, di medicina generale e sede di ospedale di comunità". I problemi strutturali e non sono tanti anche si pensa all’ospedale Sant’Andrea, ma del nuovo Felettino ancora non c’è traccia. E anche su questo punto il Manifesto non ha dubbi: è necessario che sia la Regione a farsi carico del maxi-canone (13 milioni all’anno per circa 35 anni) altrimenti Asl 5 dove la carenza di personale è sotto gli occhi di tutti non avrà le risorse per provvedere a nuove assunzioni o apportare migliorie ai servizi. Necessario quindi non solo un "piano straordinario di assunzioni per riallineare la media del personale spezzino a quello delle altre asl liguri" per cercare di migliorare l’assistenza e di abbattere le liste d’attesa per esami e interventi di elezione, ma anche verificare tutte le modalità (compresi benefit per abitazioni, turismo, formazione gratuita) per incentivare l’assunzione di personale in Asl 5".