"Lavori iniziati in assenza di titoli" Accuse sul cantiere di piazza Garibaldi

I gruppi di minoranza sostengono che mancassero i via libera paesaggistico e monumentale "Chiederemo a Corte dei Conti e Soprintendenza se possano esserci stati danni anche erariali"

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Lavori iniziati in assenza di titolo paesaggistico e monumentale in piazza Garibaldi ad Arcola? E’ questo che sarebbe accaduto per il cantiere, secondo quanto dichiarato dal consiglieri comunali di minoranza, che non mancano di sottolineare che si tratta di "un reato, peraltro disciplinato dal codice penale". Ma andiamo con ordine.

L’opposizione, dunque, resta sulle barricate per quanto riguarda i lavori nel centro storico. Una situazione definita "inaccettabile" da parte di Gino Pavero e Brunella Righi di Cambiamo con Toti, Walter Bacchini del gruppo misto, Alessandro Navalesi di Alternativa per Arcola e Maurizio Gatti per Lega Salvini Premier. Nel mirino i contenuti dell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 23 gennaio e quello precedente e le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Monica Paganini sui lavori nella piazza che sono stati interrotti alcune settimane fa e poi ripresi il 20 gennaio: "Chiunque abbia seguito gli ultimi due consigli comunali di Arcola – spiegano i consiglieri di minoranza che hanno presentato anche una mozione – non può non essersi reso conto che, grazie alle sollecitazioni fatte dall’opposizione, oltre a quanto comunicato al riguardo dal tecnico funzionario comunale del settore lavori pubblici, è emerso che senza ombra di dubbio le opere sono state iniziate in assenza di titoli paesaggistici e monumentali. Se pensiamo che i lavori della piazza dovevano essere conclusi il 16 dicembre 2022, ci viene da sorridere, giusto per utilizzare un eufemismo. L’inizio dei lavori in assenza di titolo (paesaggistico e monumentale) è un reato, peraltro disciplinato dal codice penale".

I consiglieri dichiarano che la procedura attuata dal Comune fa sì che le opere di piazza Garibaldi siano state eseguite in modo non conforme alle prescrizioni che sono giunte successivamente all’inizio della parziale esecuzione delle stesse, che, di conseguenza, comporteranno un aumento di costi per la sostituzione dei materiali da doversi utilizzare per il completamento della struttura:

"Ci domandiamo – proseguono – come i componenti la maggioranza consiliare, possano aver votato in maniera contraria la nostra mozione; attraverso la stessa non facevamo altro che chiedere attenzione sul corretto svolgimento dell’iter tecnico-burocratico circa la realizzazione dell’opera. Ci chiediamo inoltre perché l’amministrazione comunale arcolana si ostini a perseguire quanto attuato anziché adoperarsi nel risanamento della procedura".

Gli esponenti dell’opposizione arcolana interrogheranno la procura della Corte dei Conti Regionale oltre ai funzionari della Soprintendenza per capire se quanto emerso possa aver sia danneggiato l’immagine storica del borgo storico sia aver causato un danno erariale.

Cristina Guala