
Il pianista e compositore Giovanni Allevi
Il Maestro Nicola, profondo conoscitore della musica, ci ha insegnato che la musica può essere suonata anche dall’intelligenza artificiale, ma non è la stessa cosa, c’è qualcosa di unico nell’emozione e nell’interpretazione umana. Grazie a lui, ci siamo avvicinati a questo mondo affascinante e abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Giovanni Allevi, di cui è stato Tour Manager.
"Mi piace che la musica sia magica, la via d’accesso ad un mondo invisibile, fantasioso, che si distacca dalla realtà – spiega Giovanni Allevi –. È molto più di un mestiere. La musica è uno specchio che ci permette di guardare nella profondità di noi stessi. Quando ero piccolo, mio padre, musicista, ha fatto di tutto per impedire che mi avvicinassi alla musica e al pianoforte. Così facendo ha scatenato in me un desiderio irrefrenabile. Ho iniziato a suonare il piano da solo e di nascosto a 5 anni. A 9 anni, quando i miei mi hanno scoperto, è iniziato lo studio accademico e a 20 mi sono diplomato. Poi ci sono voluti altri 10 anni di studio per ottenere il diploma in composizione. La musica è sempre nella mia testa. Non mi lascia mai. Durante i concerti sono nervosissimo, soprattutto appena prima. Poi dipende dall’alchimia che si stabilisce col pubblico. A volte mi agito ancora di più, altre mi raggiunge un autentico stato di grazia ed è bellissimo. Dopo i concerti provo una gioia enorme mista a nostalgia".
Quante ore dedichi alla musica? "La musica è sempre nella mia testa. Da lei non so staccarmi. Posso anche dimenticare di mangiare. A causa sua spesso ho problemi di relazione sociale".
Dicci della musica e le tue ansie. "Se trasformo le ansie, il dolore e la sofferenza in note, queste dimensioni inaccettabili sembra che abbiano un senso".
Che genere ascolti quando sei in auto? "Nessuno, faccio spegnere la radio".
Quando non sei in forma? "Anche in questo caso, nessuno. Per di più, quando non sono in forma aumenta il fischio alle orecchie".
Musica rock, pop, jazz... "Forse qualcosa di Jazz. Petrucciani viene da un altro pianeta, per l’inesauribile invenzione melodica delle sue improvvisazioni. Ma in generale, ascolto solo musica classica".
Un cantante di oggi che ascolti? "La voce di velluto di Norah Jones".
Il tuo capolavoro musicale? "Il mio concerto MM22 per Violoncello e Orchestra. Ancora non lo ha ascoltato nessuno".
Come hai fatto a diventare così famoso? "Non mi sono omologato alle mode".
Fare il musicista ti permette di vivere bene? "Mi permette di vivere pienamente. Questo per me è molto più importante che accontentarsi di vivere bene".