REDAZIONE SARZANA

La finta vendita della fontana di piazza Calandrini

L’episodio di un antiquario che la propose a un turista. Poi però il raggiro sfumò.

Truffe antiche e tempi moderni. Anche la classica "sola" ha cambiato stile e ha seguìto l’evolversi delle mode adattandosi ai nuovi mezzi di comunicazione. Non ci sono più le genialate a viso aperto ma aumentano i reati sotto traccia messi a segno digitando un tasto. Anche a Sarzana i tempi si adeguano e così aumentano le denunce presentate al commissariato per i furti di identità, clonazioni di carte di credito, acquisiti fasulli e zuffe sui social. Fa quasi nostalgia ripensare a quelle storiche truffe che rimarranno nella storia cittadina, al pari della vendita (cinematografica) di Totò della Fontana di Trevi.

L’episodio locale è stato ricordato dal vicequestore Annamaria Ciccariello dirigente del commissariato di polizia ed è legato al clamoroso tentativo di vendita della fontana di piazza Calandrini da parte di un antiquario, che al tempo in quel punto della città aveva installato la bancarella durante la Soffitta nella Strada. Un turista rimasto affascinato dalla fontana (pubblica) ne chiese il prezzo e il commerciante gliela fece trovare pronta alla vendita il giorno successivo ma il raggiro sfumò. Adesso invece aumentano le truffe senza volto e le denunce per offese e diffamazioni sui social. E quelli frequentatissimi sulla piazza cittadina sono "benedetti" dagli avvocati che trovano quotidianamente nuovi clienti.

m.m.