
Per organizzare eventi in spazi pubblici, il Comune di Vezzano chiede – su delibera del consiglio...
Per organizzare eventi in spazi pubblici, il Comune di Vezzano chiede – su delibera del consiglio comunale – la sottoscrizione di una dichiarazione di antifascismo. Un provvedimento che alcuni non condividono. "In un Paese dove la libertà di espressione dovrebbe essere il fondamento della convivenza democratica, fa riflettere e preoccupa la decisione della maggioranza di centro sinistra di imporre a partiti, comitati e associazioni la sottoscrizione obbligatoria di una dichiarazione di antifascismo per poter accedere a spazi e locali pubblici". Lo dichiarano i consiglieri Carlo Tangerini e Enrica Pasquinelli del gruppo di minoranza “Il futuro è adesso”, sottolineando che il Comune ha predisposto un modulo che chiede di compilare anche ai comitati di quartiere prima di qualsiasi iniziativa pubblica. "Che il fascismo sia un capitolo chiuso della storia italiana è un dato di fatto – dicono Tangerini e Pasquinelli –. E’ finito ottant’anni fa, con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Troviamo paradossale che, nel 2025, si imponga ancora di ’certificare’ l’antifascismo per poter organizzare un evento culturale, un dibattito, o anche solo una riunione in una sala pubblica. Una forma moderna di censura". Parlano di patentino ideologico: "Chi non firma, chi dissente, magari non sul rifiuto del fascismo ma sul principio di dover dichiarare qualcosa di tanto ovvio quanto superato, si vede escluso. E questo sarebbe democratico? Noi crediamo che lo Stato e i suoi enti non debbano mai chiedere "che idee hai?" per concedere un diritto. Già a suo tempo, il 30 aprile, in consiglio comunale avevamo espresso il nostro dissenso uscendo dall’aula al momento della votazione".