Intermarine allarga spazi e orizzonti. Dodici nuove navi da costruire

Il cantiere di Sarzana si amplia per accogliere la nuova commessa miliardaria della Marina Militare

Intermarine allarga spazi e orizzonti. Dodici nuove navi da costruire

Intermarine allarga spazi e orizzonti. Dodici nuove navi da costruire

Il cantiere che dagli anni Settanta si affaccia sul fiume Magra sta allargando gli spazi realizzando nuovi capannoni e l’operazione consentirà al cantiere navale Intermarine di farsi trovare pronto a soddisfare la richiesta della nostra Marina Militare. La flotta deve essere ammodernata e le vecchie navi possono lentamente raggiungere il porto e "ammainare" le vele facendo spazio ad almeno 12 nuovi cacciamine. I vertici militari hanno già individuato per la commessa miliardaria il cantiere Intermarine di Sarzana del gruppo Immsi controllato dalla famiglia Colaninno dando il via a un contratto che attende l’applicazione da almeno tre anni. Un ritardo che potrebbe essere colmato a breve rivedendo anche la parte economica fissata, inizialmente, su oltre 1.2 miliardi di euro.

Dallo stabilimento di via Alta che proprio in questi giorni sta sensibilmente ampliando l’area di lavoro dovrebbero uscire nei prossimi 11 anni almeno 12 unità di ultima generazione nel settore militare, tutti più grandi di quelli attualmente in servizio. Sono due le versioni progettate. Quella denominata "Costiera" con lunghezza di 60 metri ritenuta l’evoluzione delle navi impiegate dalla flotta nazionale e un’altra "D’altura" con lunghezza che si aggira sugli 80 metri che rappresenta una vera e propria eccellenza grazie all’evoluzione progettuale di livello mondiale. Fiori all’occhiello della Marina Militare, lustro sui mari ed efficacia nelle operazioni richieste ma anche risorse ecomiche e forza lavoro per lo stabilimento sarzanese che ha attraversato diverse fasi lavorative pur mantendendo un livello occupazionale piuttosto alto.

Attualmente l’organico è composto da 200 dipendenti ma proprio in virtù della commessa milionaria che dovrebbe consegnare il primo cacciamine nel 2028 si parla di un incremento della forza lavoro di almeno un ulteriore centinaio di unità. Da anni, da quando l’ultima alluvione del fiume Magra ha completamente invaso il cantiere, una parte della lavorazione in particolare gli interni viene eseguita in Arsenale a Spezia e l’operazione potrebbe proseguire anche in futuro. Il trasferimento, inizialmente via fiume e poi mare, è agevolato dall’apertura straordinaria della campata mobile del ponte della Colombiera, infrastruttura che unisce le sponde delle piccole frazioni di Bocca di Magra e Fiumaretta nel Comune di Ameglia che in passato è stata al centro di contestazioni dei movimenti ambientalisti contrari all’operazione poi affievoliti e definitivamente rientrati. Una serie di tasselli dunque che da anni si incastrano per tenere attivo un motore che ha fornito occupazione a dipendenti diretti e all’indotto e che sta per giocare una nuova importantissima partita.