
Il numero vietato dalla Figc "Gioco con l’88 sulla maglia perché è il mio anno di nascita"
E’ diventato un numero proibito che nessun calciatore professionista potrà più indossare. La "lotta" del Ministero dello sport e Figc contro l’antisemitismo parte dalle magliette abolendo dalla numerazione libera delle divise da gioco il numero 88 perchè abbinato alla lettera dell’alfabeto H quindi riconducibile al saluto nazista Heil Hitler, utilizzato come simbolo dai gruppi neonazisti arrivati anche nelle curve dei tifosi. Una decisione che farà sicuramente discutere sui benefici che porterà ma intanto, in un’altra disciplina, tocca direttamente il giocatore sarzanese Francesco De Rinaldis riconosciuto nell’ambiente proprio per quel numero, portato sulla casacca e anche tatuato sul braccio. "Per il momento la Federazione Hockey - ha commentato sorpreso - non ha ancora adottato nessun provvedimento ma è probabile che segua a ruota la decisione del ministero. Mi dispiacerebbe moltissimo perchè è il numero al quale sono particolarmente affezionato".
Ovviamente nella scelta di vestire il numero 88 non c’è nessun riferimento fuori legge. "Ma assolutamente no - prosegue Francesco De Rinaldis - si tratta soltanto della mia data di nascita e quindi da quando è stata consentita la libera numerazione sulle casacche ho scelto quell’anno. Purtroppo o per fortuna sono del 1988 e mi è sembrato simpatico abbinarlo alla mia maglia indossata non soltanto a Sarzana ma anche nelle precedenti stagioni a Lodi e Forte dei Marmi senza che sia mai sorto nessun problema. Anche perchè la scelta è semplicissima e del tutto normale, il resto non c’entra davvero nulla". E se la Federazione hockey decidesse di adeguarsi e metterlo al bando ? "Mi dispiacerebbe molto - conclude - anche perchè non credo che certe problematiche possano essere risolte in questo modo. Mi auguro di poter continuare a portarlo altrimenti dovrò decidere diversamente. Ma francamente non ho ancora in mente l’alternativa".
Massimo Merluzzi