REDAZIONE SARZANA

I Bosoni tra tradizione e futuro Inaugurata la nuova cantina La casa del vino è luogo magico

Ca’ Lunae cresce. Dall’intuizione di nonno Oriente di trasformare i vigneti della piana in mestiere fino all’investimento da 9 milioni di euro per scrivere un nuovo capitolo di questa lunga storia .

I Bosoni tra tradizione e futuro Inaugurata la nuova cantina La casa del vino è luogo magico

Dall’intuizione di nonno Oriente di trasformare i vigneti della piana di Castelnuovo in un mestiere, giusto per produrre e vendere qualche buona bottiglia da pasto, si è arrivati all’ultima creazione della famiglia Bosoni che chiude un cerchio imprenditoriale. Un investimento da 9 milioni di euro per scrivere un nuovo capitolo di una storia iniziata nel dopoguerra. Dopo 7 anni di cantiere preceduti da 5 di progettazione è stata presentata ’La cantina’, nuova casa del vino che si aggiunge alla già nota ’Cà Lunae’ distante qualche centinaio di metri. La definizione di cantina è riduttiva di fronte a un complesso di 3mila metri di superficie e 2mila interrati all’interno del quale vengono prodotte 500 mila bottiglie all’anno di Vermentino in 12 etichette che girano il mondo andando a competere con le grandi marche. Uno spazio elegante e funzionale che si è perfettamente incastrato nella piana di via Madonnina al confine tra Luni e Castelnuovo a abbinandosi ai colori della terra e delle montagne, utilizzando il legno e la luce naturale quasi a non voler disturbare la quiete della campagna. La vecchia cantina, sede della produzione vinicola, ha visto crescere intorno un mondo di accoglienza capace di abbinare il lavoro quotidiano all’aspetto turistico. E come in un vero museo sarà possibile da luglio visitare il complesso sviluppato dal designer fiorentino Andrea Del Sere che ha tradotto la visione di Diego Bosoni, figlio di Paolo. Non è un passaggio di testimone ma una continuità del lavoro, un ampliamento degli spazi e arricchimento di dettagli. "Vogliamo coltivare il futuro – ha spiegato Diego Bosoni – e guardare con fiducia il domani. In questo luogo si incontra il passato ma anche il nuovo corso che non si basa soltanto sulla produzione ma anche sull’esposizione e la possibilità di sfruttare gli spazi per iniziative e eventi". Il viaggio inizia scendendo nel sottosulo, dove la temperatura resta ideale per la decantazione del vino, accompagnati da una teca a vetro contenente quella terra magica che ha reso possibile la crescita di vigneti così ricchi. In sottofondo una musica che riporta le voci dei contadini, i loro passi tra le vigne e il suono dalla bollitura del vino. Tra tra migliaia di bottiglie lasciate riposare per 30 mesi, insieme a tronchi di Ontano e botti di rovere e anfore di ceramica si spalanca la porta del laboratorio tecnologicamente avanzato per il trattamento dell’uva, imbottigliamento e etichettatura. Perchè ogni bottiglia racconti una storia in ogni casa o venga riposta nella "biblioteca" del vino realizzata in uno dei saloni create negli anni dall’azienda.

Massimo Merluzzi