
Il dottor Andrea Borsi, figlio dello “storico” medico sarzanese Franco
Sarzana, 27 novembre 2019 - Hanno approfittato del momento in cui si svolgeva il funerale del padre, certi di non trovare nessuno, per entrare nella sua casa, mettere a soqquadro ogni stanza, rubare contanti e tentare senza riuscirci di aprire una cassaforte. Un furto tutto sommato andato a vuoto ma sicuramente un gesto ignobile che ha suscitato grande indignazione. Vittima del furto il medico Andrea Borsi, uno dei quattro figli del dottor Franco, spentosi a 89 anni nella notte fra sabato e domenica. Ieri mattina alle 10,30 erano tutti nella chiesa di San Francesco per i funerali del medico che ha curato generazioni di sarzanesi, amato e stimato.
Accanto ad Andrea, che aveva seguito le orme del padre rilevano il suo studio nel viale della Pace, i fratelli Paolo, Franca e Chiara. Di quel un momento di lutto e di grande dolore per la famiglia qualcuno ha approfittato violando l’abitazione di Andrea in via San Francesco, a poche centinaia di metri dalla chiesa dove era in corso la cerimonia funebre. Pochi i dubbi sul fatto che chi è entrato nella casa, a stessa dove viveva anche Franco Borsi, fosse a conoscenza del lutto e del funerale. I ladri devono aver pianificato l’incursione, calcolando anche i tempi e quindi sono entrati in azione sapendo che la casa sarebbe stata deserta.
Non sono riusciti a portare a termine il “piano” per il rientro imprevisto casa del figlio della compagna del medico, che ha visto i due ladri scappare. Un altro particolare strano della vicenda è che la porta di ingresso dell’abitazione non sarebbe stata forzata. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Sarzana che sono subito intervenuti per un sopralluogo. La voce si è subito diffusa ed è rimbalzata sul web. «Meschinità, vigliaccheria, bastarderia e ne avrei altre di definizioni che non mi sarebbe permesso scrivere, verso quegli individui che entrano in casa per rubare durante il funerale del padre».
Scrivono indignati su Facebook. Andrea Borsi è molto amareggiato: «Non sono riuscito neppure ad assistere alla sepoltura di mio padre». «Al termine della cerimonia religiosa, prima di andare al cimitero per l’ultima benedizione e la sepoltura – racconta il medico – avevo detto al ragazzo, figlio della mia compagna, di rientrare a casa. Poco dopo mi ha chiamato al telefono raccontandomi quello che era accaduto. Per fortuna non ha preso iniziative ed ha chiesto il mio intervento. Sono corso a casa con il cuore in gola, temendo anche per la sua sorte. Per fortuna non è accaduto nulla. Il furto fra l’altro è andato a vuoto anche se i danni ne hanno fatti. I ladri hanno forzato una cassaforte ma dentro non c’era nulla di prezioso solo i passaporti, hanno tentato di forzare anche un’altra senza riuscirci. Evidentemente pensavano di avere ancora tempo ma l’arrivo del ragazzo li ha spiazzati. Ho tirato un sospiro di sollievo soprattutto quando mi sono reso conto che a lui non era accaduto nulla, anche se resta l’amarezza e la rabbia perché è un oltraggio. Qualcuno ha pianificato il furto, sapendo del funerale, ed è una cosa che non si può commentare».
L’augurio del medico è che i responsabili siano individuati ma è anche quello di tanti sarzanesi che per il dottor Franco Borsi hanno grande stima e riconoscenza per il suo ’operato. La notizia dell’accaduto si è infatti subito diffusa in città, non solo fra quanti hanno partecipato ai funerali. Insieme allo sconcerto si è diffuso l’allarme per la presenza dei due ladri nella zona: alti, vestiti da lavoro, gilet arancioni, zaini voluminosi con gli arnesi da scasso, uno con pochi capelli l’altro con il cappello, parlavano italiano.
Carlo Galazzo