I sapori della Francigena: alla scoperta dei piatti consumati dai pellegrini

L’approfondimento grazie a una nuova iniziativa dell’Accademia della cucina. Quelle stesse ricette rappresentano oggi eccellenze tipiche della Lunigiana

Marinella Curre con Paolo Bosoni, Alessandro Silvestri e Barbara Moretti

Marinella Curre con Paolo Bosoni, Alessandro Silvestri e Barbara Moretti

Luni, 12 aprile 2024 – La Francigena, reticolo di antichi percorsi, come nuovo asset del turismo moderno nel quadro di un rinnovato interesse per un patrimonio storico-ambientale su cui si torna a ragionare in chiave di area vasta, dalla Liguria alla Toscana, nel segno di ritrovate sinergie e programmi condivisi. Tema non casuale quello scelto per l’evento dell’Accademia italiana della cucina che, per la tradizionale conviviale della cultura, ha riunito allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni e cultori di storia e tradizioni del territorio.

La via Francigena è stata la protagonista della giornata, svoltasi a Ca’ Lunae, la cantina-museo di Paolo Bosoni, in cui i relatori del convegno hanno affrontato da due diverse e originali visuali il tema proposto: il sentiero di Sigerico come ideale viaggio gastronomico, alla scoperta dei piatti dei pellegrini diretti a Roma (le zuppe, i formaggi, i dolci, le torte d’erbi, nate come cibo da consumare nel viaggio, prima di diventare eccellenze della cucina lunigianese) ma anche come contributo di conoscenza geografica dell’itinerario battuto per secoli, dalle nebbie del Nord fino ai più dolci declivi appenninici.

Due affreschi diversi tratteggiati, il primo, da Egidio Banti, direttore del Centro studi ligure dell’Accademia della cucina, e l’altro da Ruggero Larco, accademico della delegazione Aic del Valdarno fiorentino, storico e autore di diversi libri dedicati proprio alla Francigena, che si è soffermato sulle caratteristiche del tracciato, soprattutto quello toscano dove all’originario percorso di crinale si è aggiunto quello di controcrinale, favorendo insediamenti e attività economiche. Con loro, introdotti dalla delegata dell’Accademia spezzina Marinella Curre Caporuscio, il sindaco di Luni Alessandro Silvestri e l’assessore al turismo dello stesso Comune Barbara Moretti che, richiamando anche il recente atto fondativo di Ala, l’Area vasta ligure apuana, hanno insistito sulle peculiarità e le potenzialità di un patrimonio da salvaguardare e divulgare in un comune disegno interregionale di promozione culturale e turistica.

Il sigillo a tema del convegno è stato un altro "viaggio", quello attraverso i sapori lunigianesi gustati alla tavola del ristorante di Ca’ Lunae che ha proposto salumi, torte di verdura, zuppe di farro con gli immancabili testaroli, le marmellate e la spongata, eccellenze di oggi ma anche retaggio di quel cibo dei viandante, imprescindibile valore aggiunto di un turismo da rilanciare anche nel segno della tradizione gastronomica legata alla Francigena.

Franco Antola