Fanno il bagno nel fiume poi si sentono male: il sindaco 'blinda' il Magra

Alcuni bambini a Vezzano Ligure (Spezia) hanno accusato malesseri. Il primo cittadino è intervenuto con un'ordinanza mentre sono in corso le indagini di Arpal e Asl

Analisi

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Vezzano Ligure (La Spezia), 3 settembre 2021 - Una scampagnata al fiume, un tuffo. E un gruppo di bambini hanno accusato dei malori. Colpa dell’acqua o di qualche pietanza? Fatto sta che per precauzione l’Asl 5 ha segnalato al Comune di Vezzano Ligure l’episodio. E così il sindaco Massimo Bertoni, senza tentennamenti, ha vietato di stazionare e fare il bagno nel fiume Magra vicino a Fornola, all’altezza del raccordo autostradale. La via precauzionale è d’obbligo, fino a quando non sarà fatta chiarezza. Un’ordinanza immediatamente esecutiva. Nell’area, in queste ultime ore, Asl5 e Arpal stanno indagando alla ricerca di un possibile inquinamento microbiologico.

Interpellato sulla vicenda, il primo cittadino ha spiegato di avere messo in pratica, in via precauzionale e a tutela dell’igiene e salute pubblica, un divieto di frequentazione del tratto di riva del fiume, dopo aver ricevuto, proprio nelle ultime 48 ore, una segnalazione dalla struttura complessa di igiene e sanità pubblica di Asl5. Alcuni bambini, accompagnati dai famigliari, infatti, si sono sentiti male. Pare si tratti di un problema infettivo che hanno accusato dopo una scampagnata sulle rive del fiume a Fornola, sotto il viadotto ferroviario. Si tratta di un gruppo di piccoli sudamericani, che hanno manifestato dei malesseri dopo un pomeriggio che doveva essere spensierato e di allegria.

Le cause sono al vaglio degli enti: "Abbiamo preso atto della comunicazione dell’Asl – ha spiegato Bertoni – ma non sappiamo se si tratta di un problema nell’acqua o se il malessere accusato da loro possa essere stato provocato dal cibo". Il tratto di fiume in questione è molto frequentato soprattutto da famiglie provenienti da paesi latini e che risiedono nel territorio. Spesso accompagnano le loro giornate con musica e vivande, ma è anche vero che il fiume in passato è stato oggetto di sversamenti. Le ipotesi sono quindi tutte da verificare e sia l’azienda sanitaria che Arpal stanno indagando su più fronti, ricercando che cosa possa aver provocato il malore. Cristina Guala