
Finalmente il piano delle antenne. Niente impianti in luoghi sensibili. E attenzione anche all’estetica
Il piano delle antenne è pronto, adesso passerà all’approvazione del consiglio comunale. Il Comune di Arcola non aveva uno schema di regolamento per gli impianti di telefonia, doveva essere redatto due anni fa ma il budget di spesa, 8 mila euro, era stato riversato su altri capitoli giudicati più impellenti, come l’illuminazione pubblica. Ma a risollevare il problema dell’assenza di una normativa che regolasse i pennoni, è arrivata la richiesta – poi diventata un ‘contenzioso’ – presentata da Iliad. La compagnia infatti voleva impiantare un’antenna di 18 metri a Fresonara, e aveva già predisposto lo scavo, sollevando le ire della popolazione, ignara fino a quel momento delle motivazioni della presenza di quel cantiere nel mezzo del centro abitato. Abitanti che avevano manifestato il proprio dissenso e lanciato l’appello, raccolto dal Comune.
E’ emersa proprio allora, lo scorso anno, la difficoltà derivata dall’assenza di una regolamentazione territoriale sulle antenne e la conseguente necessità del Comune di dotarsi di un piano che è stato affidato e ora realizzato dalla società Polab di Navacchio in provincia di Pisa. Il documento sarà proposto nella prossima seduta consiliare, con un passaggio prima in commissione e in assemblea pubblica Nel piano, già pubblicato sul sito del Comune, ci sono le regole per valutare l’istanza di una compagnia telefonica per la posa di un’antenna. Intanto ci sono dei punti fermi, come la minimizzazione dell’esposizione alle onde elettromagnetiche nei siti sensibili, individuati in modo specifico: asili nido, scuole materne, scuole di ogni ordine e grado, ospedali, case di cura, case di riposo per anziani, centri di accoglienza, parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate, beni immobili di interesse artistico, storico, archeologico e etnoantropologico. Inoltre è previsto che i gestori degli impianti devono proporre la soluzione architettonica di minor impatto visivo e miglior inserimento nell’ambiente circostante, devono concordare le caratteristiche esteriori degli impianti con gli uffici tecnici comunali e con tutti gli altri organi preposti alla tutela dei vincoli ambientali e paesaggistici al fine di mitigare l’impatto estetico e ambientale. Al punto quattro del regolamento, qualora siano previste stazioni radio base su aree soggette a vincolo paesaggistico, il progetto dovrà ottenere l’autorizzazione prevista dal Codice Urbani e dimostrare di avere messo in opera tutti gli accorgimenti idonei a ridurre il più possibile l’impatto sul paesaggio.
Cristina Guala
Nella foto di archivio, una protesta contro un impianto per la telefonia