REDAZIONE SARZANA

Ex Sicam, arrivano i finanziamenti Sotto esame inquinanti e falde

All’inizio degli anni ’80 erano state trovate nell’area scorie metalliche provenienti dalla ex Italpiombo

Il monitoraggio su una delle discariche più "famose" di tutta la Liguria può iniziare dopo gli studi eseguiti e l’arrivo del contributo economico richiesto. Il sostegno ottenuto dal Comune di Santo Stefano Magra consentirà, adesso, di poter avviare una fase di studio sul sottosuolo dell’area un tempo occupata dall’ex azienda Sicam dove dall’inizio degli anni ’80 sono state rinvenute scorie metalliche derivanti dalla ex Italpiombo di Arcola, rifiuti solidi urbani, scorie di inceneritore e rifiuti di origine industriale. Le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno tentato di ottenere la bonifica del sito dall’ex proprietà ma senza alcun rusultato. Una situazione pericolosamente nota tanto che già nel 1999 era stato attribuito alla discarica il grado più elevato di rischio ambientale. L’ente ha predisposto un piano di intervento e ha ottenuto un finanziamento 168 mila euro da parte di Regione Liguria per avviare una attività di monitoraggio. Nei giorni scorsi il sindaco Paola Sisti e l’assessore Gionni Giannarelli hanno ricevuto dalla ditta incaricata la comunicazione dell’avvio delle operazioni che singifica il monitoraggio per un anno con tanto di pieziometri installati a 20 metri di profondità e altri sistemati all’esterno del perimetro dell’area per verificare se ci siano ancora rilasci di materiale inquinante.

L’area di via Arenelle era stata valutata dai geologi Iacopo Tinti e Silvia Chirico che avevano presentato al Comune di Santo Stefano Magra le soluzioni di messa in sicurezza di una delle discariche più pericolose all’interno della quale furono ritrovati interrati rifiuti quali piombo e cadmio e altri inquinanti organici, diossine e furani. L’intervento che aveva ottenuto il maggior gradimento tecnico, tra quelli proposti, era quello consistente nell’eliminazione del vettore di trasporto degli inquinanti verso le acque superficiali e la falda freatica, costituito dalle acque meteoriche di ruscellamento. La zona rientra all’interno del Parco di Montemarcello Magra Vara e infatti l’ente di protezione ambientale lo ha registrato tra le oltre 40 discariche conosciute disseminate nel territorio.

Massimo Merluzzi