MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

A Marinella il degrado ha le ore contate

Col nuovo argine cadrà la zona rossa e potrà essere rivalutato un patrimonio di terreni, casali, case coloniche e campi sportivi

Uno dei casali abbandonati nella zona di Marinella

Sarzana (La Spezia), 9 marzo 2022 - Il nuovo sta avanzando a ritmo di palancole impiantate sul suolo per tenere a bada le bizze del torrente Parmignola. Il vecchio invece resiste, incurante di tutto: dei tanti progetti, dei finanziamenti e delle idee che da queste parti sono sempre passate veloci come i treni davanti alle stazioni dismesse, quelle che mantengono la forma ma in realtà non hanno più sostanza.

Il domani della frazione di Marinella si può ricercare in una strada, utilizzata per tagliare il traffico verso casa oppure volare spediti sulle spiagge, dove adesso si specchiano il futuro del borgo e la sua storia secolare. E il confronto è impietoso. Un patrimonio colonico abbandonato al niente, corroso dal tempo e da inquilini invisibili riemerge dalla vegetazione e si apre anche agli occhi distratti di chi, in quella zona passa da sempre ma troppo veloce per presta la giusta attenzione. Tra qualche settimana l’intervento di messa in sicurezza di via Marinella, lo stradone che collega l’Aurelia e il mare, sarà completato mettendo fine a una lunga attesa e anche qualche schermaglia tra le amministrazioni confinanti.

Il dipartimento di protezione civile di Regione Liguria ha messo a più riprese mano alle risorse e stanziato i finanziamenti necessari per mettere in sicurezza la piana, toglierla dal pericolo e consentire in questo modo agli investitori di tradurre in concretezza i progetti sulla carta. Il vincolo idrogeologico scattato nell’autunno 2014 che impedisce di spostare anche soltanto un sasso potrà definitivamente essere cancellato anche se i ruderi, il degrado, l’abbandono hanno date antecedenti al crollo del Parmignola e alla dichiarazione di zona rossa.

Il mondo su via Marinella si è fermato da diverso tempo cancellando con la mancanza di investimenti, cura, decoro e rispetto del passato un patrimonio enorme fatto di terreni, casali, case coloniche e campi sportivi. Quella zona che Carlo Fabbricotti strappò alle paludi consentendo grazie al successivo acquisto di Monte dei Paschi di diventare la prima grande fattoria green a chilometro zero della Liguria è tornata indietro di un secolo aspettando che i nuovi investitori in arrivo dal Ponente ligure inizino a trasformare la piana nel grande uliveto che si aggiunge alle piantagioni di basilico che da tempo stanno colorando il territorio sui due lati di Sarzana e Ameglia. Oltre ovviamente che il Comune di Sarzana, per propria competenza, metta a dimora il tesoretto di 15 milioni di euro ricevuto dal Ministero delle Infrastrutture e i nuovi acquirenti trasformino la decaduta ex Olivetti in stanze a stelle splendenti.

Ma il grande patrimonio immobiliare dove per mezzo secolo si è respirato vita contadina, lavoro e speranze è intrappolato da grate troppo fragili per impedirne gli accessi e la frequentazione di ombre notturne che si diradano sotto il sole ma che in quelle stanze ancora vivono, dormono e mangiano insieme ai gatti e alle cornacchie. Così come negli spogliatoi del vecchio "Taucci" un tempo utilizzati da atleti adesso sono stesi a asciugare abiti di fortuna al posto delle magliette da gioco e le scarpe da calcio. C’è altra vita nella piana oltre a quella che corre veloce su via Marinella, tra poco finalmente "blindata" e messa al sicuro dal ruggito del torrente che viaggia verso il mare.