Inutile girarci intorno. Tanti oneri e infinite responsabilità, ma a mancare troppo spesso è la convenienza quando si parla di Marinella. Dopo il polverone che l’estate scorsa si era scatenato intorno alla Marinella Beach – società che si era aggiudicata la gestione del più ampio tratto di spiaggia libera, finita al centro del ciclone soprattutto perché tra i soci vi era la moglie di Emilio Iacopi, ex capogruppo della Lega sarzanese – adesso il rischio è che quella briga non se la voglia più prendere nessuno.
Sicuramente a non avere alcun interesse ad accaparrarsi quel lembo di spiaggia così ampio e problematico è il Consorzio dei balneatori, dai noi contattato per avere informazioni. Intanto a Pasqua manca meno di un mese e mentre diversi comuni si sono già attivati per procedere all’affidamento delle spiagge libere – pur consapevoli che il coronavirus potrebbe da un giorno all’altro demolire ogni progetto – a Sarzana tutto tace. C’è chi pensa che il ritardo dell’amministrazione nella pubblicazione del bando relativo all’affidamento non sia dovuto solamente alla pandemia ma al fatto che quei 350 metri di spiaggia che dal bagno Roma arrivano sino al Tramontana, a quelle condizioni, nessuno abbia intenzione di gestirli. Se all’impossibilità di installare chioschi o servizi igienici si aggiungono le dispute relative alla linea demaniale e le perplessità derivanti dalla discussa gestione dei parcheggi, che saranno ancora una volta drasticamente ridotti, la trama si infittisce.
"Non si può investire se a mancare è la visione – dichiara un rappresentante del consorzio balneatori –. Con la pandemia le responsabilità sono enormi, ma se non c’è possibilità di guadagnare perché qualcuno dovrebbe prendersi questo rischio? Bisogna garantire il salvataggio, provvedere alla pulizia della spiaggia e diventa problematico anche noleggiare lettini e ombrelloni perché teoricamente non possono essere piazzati in spiaggia dal personale, ma solo dai bagnanti. Tutto questo senza la possibilità di costruire chioschi e senza poter installare i servizi igienici, quindi senza introiti". C’è poi la questioni parcheggi a destare non poche preoccupazioni. Quei parcheggi collocati nell’area retrostante la spiaggia che l’anno scorso erano gestiti dalla Marinella Beach e che nel 2019 erano invece stati negati alla cooperativa Misericordia e Olmo perché la destinazione d’uso dei terreni risultava in contrasto con il piano particolareggiato degli arenili dato che in tale zona la destinazione urbanistica prevista era area alberata ad evoluzione naturale. "Molti stabilimenti balneari – prosegue un rappresentante del Consorzio – la scorsa estate si sono trovati un’ordinanza di chiusura immediata dei parcheggi, su cui preferisco soprassedere. Ma se lato mare non si può più parcheggiare, per via delle destinazioni d’uso, che sia agricolo o che preveda l’evoluzione naturale, e se nel borgo oltre 1500 parcheggi sono stati eliminati, come si pensa di gestire la situazione? La previsione è quella che si crei il caos e che a crescere sia il fenomeno dell’abusivismo". Elena Sacchelli