Chi ha tolto i miei fiori? La protesta di un 90enne "Curavo l’aiuola pubblica"

Ubaldo D’Imporzano per anni si è occupato di un’area verde a Vezzano "Lo facevo con amore, una ditta ha spazzato via tutto". Lettera al Comune .

Lui è Ubaldo D’Imporzano, 90 anni appena fatti: pochi giorni fa tutto il quartiere lo aveva festeggiato a sorpresa nella piazzetta di Vezzano basso, regalandogli un’emozione unica, fra affetto e commozione. Felicità che è però durata poco, perché ‘Ubà’ (come lo chiamano un po’ tutti) ha dovuto scrivere di suo pugno una lettera di rimostranze al Comune di Vezzano. Non una mail, nè un sms, ma una lettera scritta con quelle grafie ormai un po’ desuete, ma con le parole giuste che badano al sodo. Il punto è che Ubaldo si occupava da anni delle fioriere della piazza Regina Margherita, insieme ad altri abitanti, per puro amore del paese. Ed era lui il capofila di questa attività. "Mi dispiaceva vederle seccare dato che nessuno si occupava di loro – scrive D’Imporzan – nel corso degli anni ho acquistato terra e fiori e d’estate le ho abbellite con casette di legno costruite da me in sasso e legno. I turisti fermavano ad ammirarle, a fare foto". Ma è successo un fatto che ha cambiato le cose, che scorrevano tranquille fino a una settimana fa: "Il primo giugno una ditta di giardinaggio ha tolto tutti i nostri fiori che stavano già sbocciando e li ha sostituiti con ulivi e altri fiori, solo in sei fioriere, lasciandone quattro com’erano. Non si capisce perché abbiano tolto i fiori più belli e fioriti. Non si comprende il motivo, chi ha dato l’incarico, i fiori erano puntualmente curati e belli a vedersi".

Le fioriere erano un tocco di colore nella piazza dal grande transito per raggiungere l’osteria, per arrivare al castello: per vedere i monumenti e immettersi nei sentieri storici, tutti passano di lì. Il 90enne dalle idee molto chiare chiede di sapere, di visionare la copia dell’autorizzazione: nella sua lettera Ubaldo D’Imporzano esprime la propria tristezza nel vedere la fatica di molti paesani cancellata in un batter d’occhio

Cristina Guala