Centro sportivo di via Navonella: "Diciamo no alla variante al Prg"

Il Pd: è ammessa solo se c’è un interesse pubblico in un’area degradata ma questa zona è un polmone verde

Centro sportivo di via Navonella: "Diciamo no alla variante al Prg"

Centro sportivo di via Navonella: "Diciamo no alla variante al Prg"

Troppa fretta di approvare una variante al piano regolatore scaduto da anni e in attesa di essere trasformato in un moderno piano urbanistico commissionato dal Comune di Sarzana nel 2017. Proprio la variante che trasformerà l’area verde a uso agricolo di via Navonella nel quartiere di Sarzanello in un insediamento sportivo dotato di campi da tennis, padel, spogliatoi ma anche 27 mini appartamenti e un centinaio di parcheggi, andrà in discussione in consiglio comunale e proprio questa velocità di azione ha visto la contrarietà dell’opposizione consigliare.

I rappresentanti del Partito Democratico dal segretario Marco Lorenzo Baruzzo al consigliere comunale Beatrice Casini (Pd), Matteo Tiberi e Sabina Ambrogetti della lista civica Sarzana Protagonista hanno chiesto un freno all’operazione unendosi così all’azione già avviata da un gruppo di cittadini. "La variante al piano regolatore - spiegano - è ammessa soltanto se c’è un interesse pubblico in un’area degradata. E quella di Navonella non lo è assolutamente anzi rappresenta un polmone verde da tutelare. Questa operazione voluta dal Comune è a dir poco strana e contraddittoria visto che la campagna elettorale di centrodestra è stata improntata sul fermo rifiuto al consumo del suolo e al nuovo cemento. In questo caso emerge tutto il contrario. Ci sembra dunque una operazione immobiliare. Non facciamo nessuna morale e non demonizziamo il privato ma non ci vengano a parlare di interesse pubblico in questa soluzione".

Dunque come hanno già chiesto i rappresentanti del comitato di cittadini anche le forze politiche di opposizione chiedono che prima venga approvato il nuovo Puc e poi si proceda secondo le linee guida. "La pianificazione urbanistica - concludono - non deve essere dettata dai privati ma da uno strumento comunale. La narrazione favolistica di questa amministrazione che continua a ricordare il male del passato prosegue con queste azioni senza punti fermi, come avviene nel caso delle antenne di telefonia mobile".

Massimo Merluzzi