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Zum Zeri, si scia al camposcuola: “Innevamento programmato per tenere viva la montagna”

Maurizio Viaggi sottolinea come la stazione rappresenti un presidio per il territorio e l’economia. Ma si punta a destagionalizzare con la seggiovia aperta d’estate e la pista sintetica “neveplast”

Il camposcuola

Lunigiana, 23 gennaio 2024 - Tempi difficili ma nessuna intenzione di arrendersi. Anche in Val di Magra , grazie alla vicinanza geografica del Passo dei Due Santi, in molti fanno riferimento alla stazione invernale lunigianese di Zum Zeri per trascorrere qualche ora con gli sci ai piedi o giocando con gli slittini. Da lassù, tra l’altro, si può ammirare in lontananza proprio il golfo spezzino. Il problema è l’assenza di precipitazioni nevose che sta segnando questo inizio d’anno in tutto l’Appennino ma a Zum Zeri, appunto, non ci si arrende e si scia. Lo si deve all’innevamento programmato attuato con il nuovo impianto completato in questa stagione che – assicurano i gestori – sta garantendo la copertura delle piste del camposcuola mentre restano purtroppo chiusi gli impianti Fabei e Cippo 15. Il camposcuola è aperto nei weekend, in attesa della neve ’vera’ di febbraio, e sul territorio operatori e ristoratori continuano a proporre le offerte gastronomiche che hanno fatto della valle di Zeri un appuntamento immancabile per i buongustai. "E’ evidente che c’è voglia e bisogno di neve naturale – spiega Maurizio Viaggi, presidente della no-profit Ssd Ginnastica sport servizi che gestisce Zum Zeri – ma l’innevamento e la pista sintetica che si ipotizza possa essere realizzata il prossimo anno, grazie a un finanziamento di Regione Toscana e Ministero del Turismo, sono una opportunità per allungare la stagionalità. Certo, ambiente e territorio hanno bisogno di neve e di precipitazioni adeguate a una stagione invernale ma se questo non succede non è colpa degli operatori turistici della montagna, che sono un presidio fondamentale per la tutela del territorio e per la sua economia. Proporre di chiudere le stazioni invernali dell’Appennino o delle Prealpi perché non nevica è un colossale errore di chi non conosce e non ama la montagna". Zum Zeri garantisce occupazione, interventi sul territorio ed è un volano per l’economia della montagna zerasca. E l’obbiettivo è sviluppare anche un turismo non invernale. Nei prossimi giorni – spiega l’associazione – si saprà se saranno possibili interventi sulla seggiovia che porta sul Monte Fabei per l’apertura estiva e l’utilizzo delle bike; inoltre è concluso l’iter progettuale per l’istallazione di una pista sintetica “neveplast”, la prima sull’Appennino, che potrà consentire di sciare tutto l’anno. "E’ evidente che si debba investire sul territorio, sulla passione sempre più diffusa delle discipline outdoor dal trekking alla e-bike per valorizzare la stagione estiva – conclude Viaggi –. Si può e si deve fare ancora molto e la volontà non manca".