
Conto alla rovescia per l’avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto nonostante anni di battaglie di enti locali e comitati di cittadini
Sarzana, 3 dicembre 2023 – Pronti... via! All’indomani, letteralmente, della sentenza con cui il Tar del Lazio ha rigettato l’ennesimo ricorso teso a impedire o quanto meno ostacolare la realizzazione, a Saliceti, dell’impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti, l’amministrazione provinciale mette il turbo al progetto. Lo ha fatto con la determina 1166 del 30 novembre del dirigente Alessandro Botti con cui – in qualità di soggetto concedente e autorità espropriante – si approva, in stralcio, il piano esecutivo degli espropri presentato da Recos spa. E nel cronoprogramma inserito nell’atto si indica l’inizio dei lavori entro il marzo 2024, la fine entro il dicembre 2025, l’avvio operativo del nuovo impianto entro gennaio 2026 e la messa a pieno regime funzionale entro l’aprile di quello stesso anno. Si tratta, è noto, di un “impianto per il trattamento ed il recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani con produzione di biometano sostenibile avanzato e compost di qualità” e l’acquisizione dei diritti su aree di proprietà privata avverrà con il procedimento espropriativo per pubblica utilità.
La società titolare del progetto, Recos spa, aveva presentato a settembre una nota, sottolineando la necessità di procedere con l’occupazione di urgenza “date le scadenze perentorie connesse al finanziamento”. L’impianto gode infatti di un contributo di 40 milioni di euro su fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dall’Unione europea e tutti i progetti Pnrr devono rispettare una rigorosa tabella di marcia. In particolare, la chiusura della rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione del biodigestore, inclusi collaudo e avvio a esercizio, è fissata al 31 dicembre 2026. La sentenza del Tar del Lazio di mercoledì sera riguardava proprio questo punto: il Comune di Santo Stefano aveva chiesto la revoca del finanziamento ma i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso ritenendolo infondato.
Il piano esecutivo degli espropri con determinazione dell’indennità di occupazione temporanea approvato dalla Provincia è quello trasmesso da Recos un paio di settimane fa. Riguarda terreni agricoli che saranno oggetto di occupazione di urgenza preordinata all’esproprio. Gli ulivi presenti dovranno essere oggetto di espianto conservativo entro fine autunno.
Dal punto di vista economico, è prevista una spesa di 69 mila euro tra indennità di occupazione e di esproprio e altre spese: cifra a carico di Recos che – si legge nella determina – “provvederà ad effettuare le liquidazioni collegate e correlate al procedimento a valere sulle risorse previste come contributo alla realizzazione dell’investimento”.